Sei condanne e un’assoluzione
Assoluzioni e condanne al processo sul furto di libri nella Biblioteca dei Girolamini di Napoli. In particolare, il giudice ha inflitto 5 anni e 3 mesi a Massimo Marino De Caro, bibliotecario dei Girolamini, già condannato a 7 anni nel 2013.
La condanna, inflitta in continuazione, ha quindi determinato una pena pari a 12 anni e 3 mesi di reclusione per De Caro. La prima sezione penale del tribunale di Napoli ha condannato a quattro anni di reclusione Stephane Delsalle; a cinque anni e sei mesi Maurizio Bifolco; a quattro anni e sei mesi Luca Cableri; a due anni e sei mesi Stefano Ceccantoni e a cinque anni e otto mesi (in continuazione) Mirko Camuri.
Assoluzione piena invece per don Sandro Marsano, sacerdote preposito della Congregazione degli Oratoriani di Napoli (difeso dagli avvocati Manlio Pennino e Bruno von Arx). La prima sezione penale del tribunale di Napoli presieduta dal giudice Maurizio Conte ha ritenuto insussistente l’associazione a delinquere finalizzata alla sottrazione dei volumi, migliaia, moltissimi di elevato pregio.
L’accusa di devastazione e di saccheggio è caduta per i tredici imputati. Il giudice ha disposto la confisca nei confronti di De Caro, Delsalle, Cableri e Bifolco di beni immobili, dei libri di proprietà di De Caro oltre che dei soldi sul conto corrente e dei titoli intestati a Bifolco (sequestrati dal gip il 22 aprile 2012 e il 28 maggio 2014) fino al raggiungimento di 8 milioni e mezzo di euro. Disposto infine il dissequestro e la restituzione del materiale librario dei Girolamini e della Biblioteca Statale Oratoriana annessa al monumento nazionale dei Girolamini.
La difesa di Marsano: collegio di magistrati ha compreso i termini della questione
«Il processo è durato ben undici anni e la decisione è stata affidata a un collegio di magistrati che ha compreso perfettamente i termini della questione e soprattutto le modalità con le quali don Sandro Marsano è stato tratto in inganno da De Caro» ha dichiarato l’avvocato Bruno von Arx che, con il collega Manlio Pennino, ha difeso don Sandro Marsano, sacerdote ‘preposito’ della Congregazione degli Oratoriani.
«L’assoluzione, con formula piena, è perfettamente conforme alla verità dei fatti» ha aggiunto, sottolineando come «siamo riusciti a dimostrare dal punto di vista storico, sociologico e fattuale la completa estraneità di don Sandro, completamente soggiogato da De Caro che il sacerdote riteneva un rivitalizzatore della biblioteca».