Il portavoce: «Quel poco di materiale rotabile efficiente deve essere utilizzato garantendo in modo egualitario la mobilità pubblica»
«La Circumvesuviana in più dieci anni ha accumulato un debito nei confronti dei viaggiatori a cui ha sottratto centinaia di milioni di ore. Se pensiamo che occorrono quattro anni per recuperare un giorno, per quelli persi mettendo insieme il tempo consumato in attesa, tra corse cancellate, soppresse, ritardi, di un treno diventato quasi miraggio, ci vorrà forse un’altra vita. Anni in cui sono andati via giorni, settimane, mesi della propria vita. Tempo rubato, alla gioia di vivere, al lavoro, allo studio, all’amore. Tempo che non tornerà più indietro, tempo andato senza alcun risarcimento». Lo affermano in una nota i componenti del coordinamento comitati dei pendolari della Circumvesuviana.
«Tutti questi anni hanno lasciato segni sulla pelle, ferite di diritti scippati, di dignità rubata. Tra i tanti debiti di EAV c’è questo a cui nessuno sembra voler rispondere, forse sono spaventati dalla cifra, oppure non hanno più scuse convincenti: milioni di ore sottratte alla vita quotidiana dei pendolari vesuviani. Chi pagherà mai per questo ammanco, per un servizio mai garantito, sempre più snellito da un numero di corse dimezzate e spesso effettuate in condizioni disagiate» sottolinea il portavoce Enzo Ciniglio.
«Dopo le proteste e la petizione noi pendolari avevamo dato credito all’azienda che si era impegnata anche alla presenza di rappresentanti della Regione di apportare delle migliorie rispetto al servizio sperimentale della scorsa estate. Invece ad oggi dopo aver avuto anche delle riunioni tecniche con i dirigenti responsabili delle linee vesuviane, riscontriamo il totale diniego alle nostre proposte» rilevano i comitati.
«Siamo a conoscenza delle difficoltà e della penuria di treni sulle linee vesuviane, ma siamo sempre più convinti che quel poco di materiale rotabile efficiente debba essere utilizzato garantendo in modo egualitario la mobilità pubblica su tutto il territorio servito dalle linee vesuviane», conclude la nota.