Primavera nel segno di Caravaggio: quattro capolavori in mostra a Napoli

di Chiara Langella

Sangiuliano: nuovi fondi per la Chiesa di Donnaregina vecchia

Primavera nel segno di Caravaggio: probabilmente non era mai accaduto che quattro capolavori del pittore lombardo fossero riuniti a pochi passi, nel centro storico di Napoli. Il grande ritorno è però quello della ‘Flagellazione’, già star della mostra di Capodimonte al Louvre, conclusa a gennaio, e che in occasione della Pasqua (e fino al 31 maggio) sarà al museo Diocesano di Donnaregina, ovvero in «un luogo sacro», come ricorda il direttore del Museo e Real Bosco e presidente del Fondo edifici di Culto Eike Schmidt, per una doppia suggestione, artistica e religiosa, a poca distanza da San Domenico, la sua casa per 350 anni.

Per dargli il bentornato il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha portato anche una ulteriore buona notizia, ovvero l’arrivo di nuovi fondi per la Chiesa di Donnaregina vecchia, gioiello gotico (che si affianca alla ‘nuova’ seicentesca) per interventi al tetto. «La flagellazione di Caravaggio è un’opera immensa, straordinaria, oggi esposta in un contesto di altrettanto valore – ha detto Sangiuliano ammirando un’allestimento dalla perfetta illuminazione che riporta più che mai il visitatore a tu per tu con il Cristo -. Cultura e turismo sono un binomio inscindibile ed aumenta la domanda di cultura di chi viaggia e vuole conoscere l’identità dei luoghi. Iniziative come queste offrono ai turisti il valore della nostra storia».

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Gli altri capolavori

Con un solo biglietto si potrà vedere anche «Sette Opere di Misericordia», altro capolavoro del Caravaggio al vicinissimo Pio Monte della Misericordia. Gli altri due dipinti del Merisi che valgono il viaggio sono quello della collezione permanente di Gallerie d’Italia, il celebre ‘Martirio di sant’Orsola’ e ‘La presa di Cristo’, dal 1 marzo al 16 giugno alla Fondazione Banco Napoli. Tornando alla Flagellazione, icona di Capodimonte ma di proprietà del Fondo edifici di culto, celebrità spesso in viaggio (in estate sarà alla Venaria Reale prima di tornare sulla collina napoletana), «fu dipinta da Caravaggio nel 1607 per la famiglia de Franchis, è uno dei quadri più forti, più noti e di maggior richiamo del Seicento napoletano ed europeo», spiega il curatore Pierluigi Leone de Castris.

Schmidt: Capodimonte parte della città

Intanto Schmidt, dopo questo segnale di ‘restituzione’, annuncia le prime iniziative: a breve un biglietto annuale con accessi illimitati, con una versione ancora più scontata per le famiglie. «È importante che i cittadini sentano Capodimonte come parte della città, non è su un altro pianeta né su una montagna difficile da raggiungere – osserva -. Nonostante i lavori, abbiamo oltre cento sale aperte e tantissimi capolavori. In molti passeggiano e fanno sport nel Bosco ma abbinare anche la visita al museo è importante, questo biglietto servirà a saldare il legame con i cittadini ma non è rivolto solo a loro».

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Poi, sull’ipotesi di candidatura come sindaco di Firenze, ha detto: «Mi sto dedicando a Capodimonte a tempo pieno da gennaio». L’ex direttore degli Uffizi sottolinea l’ottimo rapporto con il Comune di Napoli: «Stiamo lavorando sull’accessibilità partendo dalle misure più semplici e immediate da realizzare»

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