Il sottosegretario: in ogni penitenziario ci sono mediamente cento telefoni tra i reclusi
«Stiamo valutando la possibilità di schermare gli istituti penitenziari d’Italia, creando delle apposite white list riservate ad esempio ai soli cellulari degli agenti della polizia penitenziaria. È inaccettabile che persino in istituti minorili ci siano delinquenti che raccontano la loro vita carceraria sui cellulari come se fossero dei rapper. Inoltre allo studio del governo c’è uno studio per negare benefici a chi aggredisce uomini della penitenziaria in carcere».
Così il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove durante un convegno a Palazzo San Macuto a Roma, in occasione del 25esimo anniversario del gruppo operativo mobile della polizia penitenziaria.
Delmastro ha così risposto all’allarme lanciato dal procuratore di Napoli Nicola Gratteri, secondo il quale «c’è un emergenza telefonini in carcere: in ognuno di questi ci sono mediamente cento telefoni tra i detenuti. I cellulari alla polizia penitenziaria non servono, perché gli agenti non hanno bisogno di parlare ai telefonini. Questi, invece, ce li hanno i detenuti».