Uccide madre e sorella della ex, le minacce del finanziere: faccio una strage

di Virginia Iadonisi

Messaggi violenti e un vero e proprio annuncio di morte

Una strage annunciata. Una missione di morte ‘comunicata’ dallo stesso autore, il finanziere Cristian Sodano, alcune ore prima alla ex fidanzata. Potrebbe arrivare ad una nuova svolta l’indagine sul duplice omicidio di Cisterna di Latina costato la vita a Nicoletta Amato e a sua figlia Reneé, rispettivamente madre e sorella di Desyrèe, la ragazza che aveva deciso di troncare la relazione con lui. Negli atti del procedimento, coordinato dalla Procura di Latina, finiranno le chat intercorse poco prima della tragedia, avvenuta il 13 febbraio.

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Una serie di minacce e accuse che Desyrèe, scampata al massacro perché riuscita fuggire, aveva girato ad una sua amica per ‘condividere’ con lei la paura, celata ai familiari, di quel rapporto tossico che non voleva più. Messaggi violenti e un vero e proprio annuncio di morte che potrebbero portare gli inquirenti a contestare all’indagato anche l’aggravante della premeditazione alla luce anche di quanto trovato nella sua auto dopo l’arresto: uno zainetto con sacchi di plastica, guanti, nastro adesivo, manette e manganello telescopico.

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Le conversazioni

Nei messaggi che il 27enne ha inviato alla ragazza, ora pubblicati sul sito del Corriere della Sera, il tono è ultimativo ed esplicito. «Servirà l’esercito per fermarmi, farò una strage. Vedrai quanto posso essere cattivo», scrive Sodano. Un crescendo vessatorio in cui finanziere non usa giri di parole. «Sei una falsa – scrive alla ragazza -, devi soffrire quanto ho sofferto io. Ti farò tanto male, fosse l’ultima cosa che faccio. Non me ne frega più niente». Nel colloquio tramite whatsapp Desirèe prova a «calmare» il ragazzo che arriva ad inviare la foto della mano con le nocche sanguinanti per un pugno sferrato ad un muro.

«Devi stare calmo – scrive Desyrèe -. Fai sempre così, ma quando cresci?». Il finanziere replica: «È tutta colpa tua, ormai mi posso anche togliere la vita. Non sono Dio per giudicare una persona, ma visto che Dio mi ha tolto quelle più care (i genitori, ndr) ne porterò anche io a Dio. E ne porterò molte». Minacce esplicite a cui la ragazza, che era stanca della relazione con il giovane, replica sconvolta: «ma cosa ti ho fatto?».

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La risposta è drammatica: «Male. Non immagini quanto. Tranquilla, domani mi divertirò io per bene. Ti piace farmi soffrire? Perfetto». Chi indaga acquisirà le chat per mettere in fila tutti i tasselli di questa vicenda. Sodano venerdì, nell’ambito dell’interrogatorio di convalida, è rimasto muto davanti al gip avvalendosi della facoltà di non rispondere. L’indagato si è riportato a quanto dichiarato subito dopo il fermo.

Tramite il suo difensore, il maresciallo della Guardia di Finanza, si è detto «addoloratissimo e distrutto» per quanto compiuto nel tardo pomeriggio del 13 febbraio. Saranno anche i risultati degli esami autoptici, iniziati alcuni giorni fa, a portare elementi utili per chiarire se effettivamente Sodano abbia preso la mira contro le donne o, come da lui sostenuto, ha utilizzato l’arma di ordinanza agitando il braccio in modo inconsulto.

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