Per il governatore non esiste confine tra l’istituzione e il suo impegno politico
Da mesi il presidente della Giunta regionale, Vincenzo De Luca, sta lanciando, con la sua solita violenza verbale, strali contro il governo nazionale reo di non voler trasferire alla Campania le risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. Per questo ha perfino organizzato una manifestazione a Roma pubblicizzata attraverso i canali istituzionali della Regione Campania mostrando ancora una volta che per De Luca non esiste confine tra l’istituzione che è di tutti ed il suo impegno politico di esponente di un partito di opposizione.
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Tutti sono spaventati da questa eventualità ma nessuno si è chiesto del perché finora ci sono state tante sottoscrizioni di Accordo tra la Presidenza del Consiglio dei ministri e tante Regioni/Province autonome anche governate dal centrosinistra.
Fondi Fsc, evitare gli sprechi
Il governo ha stabilito che per evitare sprechi o inutili finanziamenti a pioggia, che le Regioni devono individuare in maniera precisa gli interventi da finanziare, con un chiaro cronoprogramma che ne garantisca la certezza della realizzazione ed il rispetto dei tempi. Questo hanno fatto Stefano Bonaccini dell’Emilia-Romagna, Eugenio Giani della Toscana, Michele Emiliano della Puglia, giusto per fare degli esempi lampanti di una attività del governo che va avanti senza alcun pregiudizio politico.
Dalla Campania invece nulla. Fino a martedì, quando a Roma il Ministro Fitto ha incontrato i Sindaci campani, dalla regione non era stata inviata neanche una scheda relativa alla programmazione 2021-27 e i 5.987.535.786,17 già assegnati dal governo restano inutilizzati per un capriccio.
De Luca pretende di avere dal governo le risorse senza indicare la programmazione, così come hanno fatto i suoi colleghi delle altre regioni, per poi spendere i soldi seguendo semplicemente il suo interesse politico e dirottando le risorse senza avere un piano organico della spesa funzionale allo sviluppo della Campania.
Nani e ballerini
Singolare, poi, l’incontro con gli operatori della cultura che si terrà al Sannazaro dove si riuniranno tutte quelle persone che in larga parte in questi anni si sono lamentati che De Luca non avesse alcun riguardo per il settore al punto di non aver nominato neanche un assessore alla cultura (unico presidente tra le regioni italiane a tenere per sé le delega).
Tante persone che, a parte i soliti noti che da anni operano in regime di monopolio in questa regione drenando gran parte delle risorse disponibili, in questi anni li ho e li abbiamo sentiti lamentarsi, sia pure sottovoce, del Sistema Salerno che De Luca sapientemente ha adottato anche in regione.
Qualcuno ha anche dimenticato, o peggio fa finta di non sapere, che per quello che riguarda la nostra regione la Corte dei Conti ha certificato che la Campania è fanalino di coda in Italia per quanto concerne la spesa per la Cultura: 2,7 euro per ogni residente rispetto alla media nazionale di 17,3 euro.
Bizzarra, poi, l’adesione del direttore artistico del Mercadante, Roberto Andò, che appena pochi mesi fa fu il bersaglio di una polemica di De Luca che d’improvviso e d’imperio cancellò i soldi già destinati all’ente di piazza Municipio per una rassegna estiva a Pompei, rassegna poi salvata solo per l’intervento del Ministro Sangiuliano che finanziò l’iniziativa. De Luca andrà avanti con il suo teatrino per fini politici e danneggiando la Campania non mettendo in campo le azioni propedeutiche al trasferimento delle risorse ma non abbiamo dubbi che troverà, accanto a sé, nani e ballerini interessati.