Omicidio di Giulia Tramontano: in aula il film dell’orrore

La mamma della 29enne: «Lotteremo per te fino all’ultimo»

Il piano per avvelenare Giulia Tramontano con in grembo il loro bimbo, poi mutato nel brutale assassinio. È entrato nel vivo il processo in corso a Milano in cui Alessandro Impagnatiello risponde di omicidio aggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza non consensuale per aver ucciso il 27 maggio scorso la sua compagna al settimo mese di gravidanza.

Davanti alla Corte d’Assise, presieduta da Antonella Bertoja, è andato in scena un film dell’orrore con la ricostruzione, corredata da slide e immagini, da parte di alcuni investigatori non solo dei mesi in cui l’ex barman avrebbe pianificato la morte della sua fidanzata, ma anche del giorno in cui l’ha colpita a morte con 37 coltellate e ha nascosto il corpo, dopo aver cercato per due volte di bruciarlo. E poi si è parlato delle sue bugie, con la denuncia della scomparsa di lei e il tentativo di far credere a tutti che Giulia Tramontano se n’era andata di casa dopo aver scoperto che lui aveva una relazione parallela con un’altra donna.

Pubblicità

I passaggi principali delle indagini sulla morte di Giulia Tramontano

A raccontare alcuni dei dettagli della tragedia è stato un maresciallo dei carabinieri che ha ripercorso i passaggi principali delle indagini e dei loro esiti. E questo mentre il trentenne, in carcere da oltre otto mesi, davanti alla foto del corpo straziato di Giulia (peraltro mostrata due volte), ha cominciato a singhiozzare per poi tenersi la testa tra mani e nascondere il volto.

Il militare ha, tra l’altro, spiegato che Impagnatiello, il 5 febbraio dell’anno scorso, mentre si trovava all’aeroporto di Malpensa in attesa che la fidanzata tornasse da Napoli, ha cercato sul suo smart-phone la parola «cloroformio». Solvente qualche giorno dopo effettivamente acquistato via internet sotto falso nome e poi ritrovato nella cantina del loro appartamento di Senago, in provincia di Monza.

Pubblicità Federproprietà Napoli

Le ricerche, inoltre, hanno riguardato anche il topicida: tra il dicembre 2022 e il maggio 2023, ha digitato sul telefono «veleno per topi», «veleno per topi in gravidanza», «veleno per topi uomo» e «quanto veleno per topi è necessario per uccidere una persona». Tempistiche e particolari questi che sono riemersi in aula a sostegno dell’aggravante della premeditazione contestata dall’aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo. Impagnatiello si è affidato al web anche per raccogliere informazioni su come rimuovere le macchie di sangue. Lo ha fatto, è stato riferito, mentre, qualche giorno dopo l’assassinio, si trovava in caserma in attesa delle analisi, con il luminol sulla sua auto.

La testimonianza dell’addetto alle pulizie

Oltre alle deposizioni di tre carabinieri, sono stati sentiti anche due vicini di casa e l’addetto alle pulizie del condominio di via Novella. Quest’ultimo ha ricordato di avere sentito lo scorso 30 maggio, tre giorni dopo il delitto, «rumori di trascinamento» per due volte e in più fasi, «come se venisse trascinato qualcosa di pesante». Si sarebbe trattato, è l’ipotesi dell’accusa, del corpo di Giulia, spostato dalla cantina al garage e successivamente in auto per poi essere gettato in una «anfratto» tra le sterpaglie in una via non molto lontana.

Una vicina della coppia, che abita nell’appartamento di fianco, ha invece ricordato di avere udito una voce femminile, nel mezzo di una lite, la sera del 27 maggio, a un orario compatibile con quello in cui Giulia era rientrata a casa dopo essere incontrata e confrontata con la donna con cui Impagnatiello aveva una relazione parallela. «Non ho sentito grida di dolore, ma solo litigare. Sarà durato al massimo due minuti. Poi più niente». In aula  non c’erano i familiari della vittima che hanno però voluto lasciare un messaggio tramite i propri profili social. «Lotteremo per te fino all’ultimo» ha scritto la mamma Loredana mentre papà Franco, invece, ha invocato «giustizia».

Setaro

Altri servizi

Omicidio Vassallo, la Cassazione annulla la decisione del Riesame: ci sarà nuovo giudizio

La decisione per 3 indagati Annullamento, con rinvio degli atti a Salerno, per un nuovo giudizio davanti al tribunale del Riesame, dell’ordinanza emessa nei confronti...

Torre Annunziata, rione Carceri al setaccio: sequestrato l’arsenale della camorra

Sequestrato anche un ingente quantitativo di droga A Torre Annunziata i carabinieri hanno avviato un’imponente operazione di controllo nel rione Carceri. L’intervento, che ha coinvolto...

Ultime notizie

Ragazzo rapito nel Napoletano, il padre: «Ho temuto di non rivederlo»

L'uomo: «La telefonata di mio figlio sembrava surreale» «Gli attimi più difficili sono stati quelli di non avere più certezza di rivedere mio figlio». Lo...

Giallo in provincia di Napoli: figlio di un imprenditore rapito e rilisciato in poche ore

Il ragazzino è stato incappucciato e caricato su un furgone bianco È giallo in provincia di Napoli dove il figlio 15enne di un imprenditore è...

È morto il maestro Roberto De Simone: aveva 91 anni

Manfredi: «Napoli lo ricorderà come merita» È morto ieri sera nella sua casa di Napoli il maestro Roberto De Simone. Il noto musicista, compositore, regista...