Il governo vara la prestazione universale per gli anziani: 1.380 euro al mese per chi non è autonomo

di Fabio Maresca

Obiettivo è scongiurare l’isolamento e la solitudine

Dal 2025 a circa 25mila anziani ultraottantenni non autosufficienti, con un livello di bisogno assistenziale gravissimo e con un Isee inferiore a 6mila euro, sarà destinata la «prestazione universale» ovvero dall’assegno di accompagnamento attualmente pari a 531,76 euro si passerà a 1.380 euro da poter spendere per pagare badanti o assistenti familiari o altri servizi. Si tratta di una sperimentazione di due anni che se porterà risultati consentirà di allargare la platea.

È la principale novità contenuta nel decreto legislativo in attuazione della delega sulle politiche in favore delle persone anziane approvato dal Consiglio dei ministri che dovrà ora essere sottoposto al vaglio del Parlamento. Per l’avvio della riforma è stato messa a disposizione una tranche di oltre un miliardo di euro, 300 dei quali destinati alla prestazione universale.

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«Una riforma che si attendeva da 20 anni – ha sottolineato la viceministra del Lavoro e Politiche sociali Maria Teresa Bellucci – ed è una priorità per questo Governo dettata dal fatto che siamo la prima nazione in Europa per numero di anziani, e la seconda nel mondo dopo il Giappone».

Tra gli obiettivi del provvedimento c’è quello di scongiurare l’isolamento e la solitudine ponendo la casa come il centro di cura dell’anziano. Una riforma che vuole coniugare l’assistenza sociale e l’assistenza sanitaria favorendo la telemedicina e la teleassistenza e l’assistenza domiciliare integrata. Prevenire è meglio che curare e sulla base di questo adagio, la nuova normativa promuove una vita attiva con più sport per gli anziani, con il turismo del benessere e il turismo lento per gli over 65 e un maggior rapporto tra giovani e anziani.

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E proprio per favorire il rapporto intergenerazionale saranno utilizzati anche i giovani del servizio civile universale e promosse nuove forme di coabitazione solidale (senior cohousing) e di coabitazione intergenerazionale, in particolare con i giovani in condizioni svantaggiate (cohousing intergenerazionale). «Chi è più in difficoltà economica – ha puntualizzato Bellucci – verrà aiutato dalla Stato per poter accogliere nella propria famiglia gatti o cani» presi da gattili e canili.

Per il sottosegretario Alfredo Mantovano si tratta «di un provvedimento molto importante e atteso». Per la ministra al Turismo Daniela Santanchè «il governo Meloni conferma la sua attenzione per gli anziani a cui riconosce il prezioso valore per l’Italia». Secondo la ministra alla Famiglia Eugenia Roccella è «una legge molto rilevante» perché «si occupa dell’altra faccia della questione familiare e demografica: quella del patto generazionale e del contrasto alle solitudini del nostro tempo».

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