Indagate 31 persone
Droga e cellulari in carcere, coinvolto anche un agente della polizia penitenziaria: 16 arresti. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Salerno e personale del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali nei confronti di 16 soggetti, di cui 9 in carcere e 7 ai domiciliari, indagati, tra l’altro, per i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti ed all’introduzione di telefoni cellulari all’interno della casa circondariale “A. Caputo” di Salerno.
Tra i destinatari del provvedimento cautelare compaiono anche l’agente penitenziario Francesco Giugliano e la compagna Annamaria Russo, entrambi già arrestati in flagranza di reato per fatti diversi ma analoghi, lo scorso 21 dicembre, per aver favorito, a fronte del pagamento di denaro, l’introduzione all’interno della struttura carceraria dello stupefacente e degli strumenti di comunicazione.
Le indagini della Guardia di Finanza
Le indagini – si legge in una nota a firma del procuratore Giuseppe Borrelli – condotte congiuntamente dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Salerno e dal Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria, con il supporto del Gruppo Mezzi Tecnici dello SCICO, riguardano complessivamente 31 persone fisiche, a cui vengono contestati, a vario titolo, oltre ai reati in materia di stupefacenti, alcuni episodi corruttivi, I’estorsione, la vendita di un’arma modificata nonché il riciclaggio e l’autoriciclaggio dei proventi illeciti attraverso l’acquisto di attività commerciali e di auto di grossa cilindrata.
In particolare, secondo I’ipotesi accusatoria, allo stato confermata dal Giudice per le Indagini Preliminari, Guglielmo Di Martino, detenuto considerato vicino al clan De Feo di Bellizzi, nel periodo compreso tra agosto 2022 e febbraio 2023, avrebbe promosso un’associazione per delinquere, composta da soggetti, alcuni in stato di detenzione e altri operanti all’esterno del carcere, che si sarebbero adoperati, ognuno con compiti, ben delineati, nel fornire il proprio e fattivo contributo finalizzato alla buona riuscita dell’attività illecite poste in essere.
La gestione di piazze di spaccio
Tale associazione, avrebbe avuto, attraverso una rete di sodali, anche una operatività all’esterno dell’istituto penitenziario riuscendo a controllare la gestione di piazze di spaccio nei comuni di salernitani di Bellizzi, Montecorvino Pugliano e Battipaglia. Gli accertamenti istruttori hanno permesso di documentare l’ingresso di ingenti quantitativi di droga per un valore superiore ai 50mila euro, il cui pagamento sarebbe avvenuto attraverso l’utilizzo di carte prepagate, intestate a soggetti esterni, i quali provvedevano a prelevare le somme in contanti, permettendone cosi il rientro nella disponibilità dell’associazione e il reimpiego, in parte, per I’acquisto di ulteriore sostanza stupefacente.
I proventi sarebbero stati poi utilizzati per effettuare ulteriori investimenti, tra cui l’acquisto di un centro estetico Bellizzi (SA) e quello di un’autovettura di grossa cilindrata, beni entrambi sottoposti a sequestro dall’Autorità Giudiziaria. Le investigazioni hanno consentito di delineare in maniera puntuale ruoli di ogni membro dell’associazione criminale: è stato accertato come alcuni si occupassero di reperire lo stupefacente, altri i dispositivi cellulari e le SIM.