Superbonus, pressing dei partiti per chiedere un paio di mesi di proroga

di Chiara Langella

Il governo dovrà mediare tra la spinta bipartisan e il muro del Tesoro a nuove misure di spesa

Concedere ancora un paio di mesi di proroga per il Superbonus. Lo chiedono maggioranza e opposizione in diversi emendamenti al decreto con le ultime modifiche sull’agevolazione. Proposte che danno voce agli appelli arrivati nei giorni scorsi dalle associazioni di categoria sui rischi legati ai tanti cantieri ancora da ultimare. E che alimentano ulteriormente il pressing sul governo. Che ora dovrà mediare tra la spinta bipartisan e il muro del Tesoro a nuove misure di spesa.

Gli emendamenti

Tra i quasi 130 emendamenti all’esame della commissione Finanze della Camera spiccano diverse richieste di proroga condivise da maggioranza e opposizione. Tre testi identici di Pd, FdI e gruppo Misto chiedono di concedere altri 60 giorni a chi a fine dicembre ha raggiunto il 70% dei lavori per avere l’incentivo pieno. Altre quattro proposte presentate dal gruppo Misto, Pd e Fi propongono di dare tempo fino al 29 febbraio, a condizione che i lavori siano almeno al 60%. Ma c’è anche chi azzarda una proroga più ampia.

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La richiesta di FdI

FdI chiede di estendere (a patto che il Sal, stato avanzamento lavori, a fine 2023 sia al 70%) la possibilità di beneficiare dell’aliquota maggiorata al 110% o al 90% in vigore nel 2023 «anche per i lavori realizzati fino al 30 giugno 2024». Dal partito della premier arriva anche la proposta di un Sal straordinario «entro e non oltre il 29 febbraio 2024», con la possibilità di cessione o sconto in fattura anche nel caso se non si raggiunga il 30% di Sal previsto dalla legge.

Allo stesso tempo, per i condomini che invece avvieranno i lavori dopo il primo marzo 2024, la proposta è di ridurre l’agevolazione al 60% nel 2024 e 2025 (a fronte rispettivamente del 70% e 65% previsto dalla normativa). Arriva sempre da Fratelli d’Italia anche l’idea di concedere il 110% fino a tutto il 2025, con un tetto di spesa di 150mila euro, alle famiglie con figlio disabile grave.

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Il tetto di reddito

È invece bipartisan la richiesta di alzare da 15mila a 25mila il tetto di reddito per accedere al contributo per i «redditi bassi» previsto dal decreto. Le richieste dei partiti guardando anche ai territori colpiti da eventi eccezionali di maltempo: la Lega propone di garantire il 110% fino al 2025 per i territori colpiti dalle alluvioni del 2022 e 2023 (Marche, Emilia Romagna e Toscana); Fi chiede una proroga del superbonus per le aree toscane colpite dai recenti episodi di maltempo di ottobre e novembre scorsi.

La proposta del Movimento 5 Stelle

Il M5s poi propone misure per favorire la circolazione dei crediti d’imposta edilizi incagliati, ma molti sono anche gli interventi di modifica all’articolo che rivede la detrazione per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Molte delle richieste accolgono le istanze arrivate nei giorni scorsi dalle associazioni di categoria, a partire dall’Ance, che ha parlato di 40.000 cantieri condominiali incompiuti, per un totale di circa 350.000 famiglie coinvolte e un valore dei contratti pari a 28 miliardi di euro. Ora la palla passa al Ministero dell’economia, che dovrà fare i conti con gli stretti margini di bilancio. Una riunione tecnico-politica tra maggioranza e governo per capire come procedere è già fissata per martedì.

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