Qatargate, legali Cozzolino: tanti punti oscuri, istituzioni italiane chiedano chiarezza

di redazione

Depositata interrogazione parlamentare sul Quatargate

«Grazie all’iniziativa del deputato Andrea Orlando arriva in Parlamento l’inchiesta denominata Qatargate, che ha coinvolto anche l’eurodeputato Andrea Cozzolino». Lo dichiarano i legali dell’eurodeputato Andrea Cozzolino, Federico Conte, Dezio Ferraro e Dimitri De Beco.

«Abbiamo impostato la sua difesa su tre motivi: uno di merito, perché non ci sono fatti riconducibili a lui direttamente in quanto l’accusa si basa su una chiamata in causa tardiva, contraddittoria e non riscontrata di un imputato – che non dà certezza neanche sul luogo e il tempo in cui il fatto corruttivo si sarebbe verificato – grazie alla quale lo stesso imputato si è conquistato il patteggiamento – sottolineano -; uno procedurale, dal momento che gran parte dell’attività istruttoria si è svolta senza garanzie per gli imputati, il che ha reso stridente il contrasto tra la legislazione italiana e quella belga e ha di fatto impedito, anche a causa della rigidità del quadro regolamentare sul mandato di arresto europeo, un adeguato vaglio da parte della magistratura italiana sul rispetto di garanzie procedurali e diritti fondamentali».

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«Infine un motivo politico – aggiungono -: le attività svolte dai servizi segreti belgi e la perquisizione nell’Europarlamento sono avvenute senza che fosse data informazione ufficiali alle istituzioni; l’uso della carcerazione preventiva, le intercettazioni ambientali e telefoniche a carico di europarlamentari coperti da immunità; il controverso patteggiamento di Panzeri, il principale imputato, che ha salvato il suo patrimonio.

«Il fatto che servizi belgi abbiano continuato a indagare anche dopo il passaggio dell’indagine alla magistratura ordinaria, con evidente riferimento a un contesto internazionale che ha determinato l’evento ma è rimasto estraneo all’inchiesta; le dimissioni del giudice istruttore Michel Claise, nel maggio 2023, per un conflitto di interessi (il coinvolgimento di un suo figlio) hanno svelato la matrice politica dell’inchiesta giudiziaria. Su tutto questo è giusto e doveroso che le istituzioni italiane chiedano chiarezza, come auspicato opportunamente nella sua interrogazione dall’ex ministro della Giustizia, Andrea Orlando».

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