I reclusi che hanno partecipato alle proteste verranno ora trasferiti
È stato un permesso negato ad un detenuto per andare a trovare il fratello in fin di vita in ospedale, a provocare forti momenti di tensione al carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), dove una quindicina di reclusi si sono barricati al terzo piano del reparto Volturno per quasi tre ore, danneggiando oggetti e arredi; la protesta è rientrata solo dopo l’arrivo del magistrato di sorveglianza e la conseguente trattativa.
La vicenda è accaduta nella tarda mattinata di oggi, quando un detenuto del Volturno ha chiesto un permesso per andare a trovare in ospedale il fratello, in fin di vita dopo un agguato subito la notte di Capodanno nel rione Iacp di Santa Maria Capua Vetere.
Il magistrato ha chiesto del tempo per valutare la richiesta, il detenuto non voleva invece attendere e ha iniziato a protestare; quindi, intorno alle 13, ha coinvolto altri detenuti e tutti insieme si sono asserragliati al terzo piano del reparto, chiudendo le porte e impedendo agli agenti penitenziari di entrare.
Il gruppo ha provocato parecchi danni, fin quando verso le 15.30 è giunto il magistrato di sorveglianza di Santa Maria Capua Vetere Marco Puglia, che con il vicedirettore del carcere Marco Casale ha iniziato la trattativa con i detenuti; dopo alcune decine di minuti la protesta è rientrata. Al detenuto che ha dato il via alle proteste il permesso non è stato ovviamente concesso: lui e gli altri reclusi che si sono barricati in sezione verranno ora trasferiti.
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