Disposto l’obbligo di dimora nel Comune di residenza per un quarto indagato
La Guardia di Finanza ha eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali e reali, confermate dal Tribunale del Riesame di Napoli, nei confronti di 4 indagati che già a febbraio insieme ad altri 5 erano stati destinatari di un provvedimento per associazione a delinquere, truffa aggravata ai danni dello Stato e autoriciclaggio, nonché di un decreto di sequestro di beni per un valore di circa 3 milioni di euro.
Dopo decisioni dalla Corte di Cassazione, i giudici della Libertà hanno confermato l’esistenza di un gruppo criminale che faceva capo ai gestori di una libreria ubicata in Ercolano, che, con la collaborazione anche di intermediari, avrebbero dato vita a un meccanismo fraudolento diretto all’illecita riscossione e conversione in denaro, attraverso la piattaforma informatica dedicata, di buoni del valore di 500 euro ciascuno, buoni erogati dal Ministero della Cultura (MIC) a favore dei neo-diciottenni nell’ambito del progetto bonus cultura 18APP, ideato per supportare i costi sostenuti per acquistare libri, o fruire di beni o servizi di natura culturale.
Le indagini consentivano di individuare indebite conversioni in denaro dei buoni cultura e simulazioni nella compravendita di libri, così consentendo agli indagati di richiedere e incassare dal MiC il rimborso dell’intero valore di ciascun buono. Il meccanismo fraudolento avrebbe permesso di conseguire in un quadriennio il rimborso di circa 6.400 voucher 18app intestati a beneficiari residenti in tutto il territorio nazionale, traendo ingenti profitti e cagionando al MiC un danno stimato in circa 3 milioni di euro.
Tre degli indagati sono ai domiciliari, mentre per il quarto è stato disposto l’obbligo di dimora nel Comune di residenza, in sostituzione della misura detentiva precedentemente applicata dal gip. A carico di tutti gli appartenenti al gruppo è stato ordinato il sequestro preventivo di beni, fino a concorrenza del danno stimato.
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