Scuola militare Nunziatella, Crosetto: forze armate del futuro richiedono professionalità

di Pasquale De Luca

Stamane il giuramento degli allievi del 236esimo corso

«Preparo alla vita e alle armi» questo il motto accorato dagli allievi della più antica scuola militare al mondo, la Nunziatella di Napoli, dopo il giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana delle 57 matricole di questo 236esimo corso dove i giovani alunni, guidati da docenti di eccellenza, saranno istruiti sugli studi liceali, sui fondamenti dell’arte militare e sulla disciplina.

L’evento si è manifestato fin dalle primissime ore sotto i più rosei auspici; il clima primaverile e la radiosa giornata di sole hanno accompagnato l’intera cerimonia iniziata puntuale alle 10 con la tradizionale parata di allievi, carabinieri ed ex-alunni marcianti dalla sede dello storico Istituto fino a piazza del Plebiscito, dove lì ad accoglierli, insieme alla grande cornice di pubblico, gli esponenti delle più alte cariche civili e militari sia locali che nazionali.

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Presente in alta uniforme il comandante della scuola Giuseppe Stellato, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ed il ministro della Difesa Guido Crosetto. Assente, malgrado i rumors degli ultimi giorni la premier Giorgia Meloni. Un’attenta analisi su etica, principi e valori l’intervento di Crosetto che non ha escluso le delicate tematiche riguardanti gli attuali conflitti in corso a Gaza.

Crosetto: Oggi non va più di moda parlare di principi e valori

«Oggi non va più di moda parlare di principi e valori, ma parlare di altro, nella migliore delle ipotesi il calcio – ha detto il ministro – principi e valori non fanno più tendenza, è difficile farlo, noi siamo stati i primi a portare aiuti umanitari nella Striscia di Gaza ed i primi a dire a Israele che bisogna distinguere; uno stato democratico di diritto agisce diversamente da un’organizzazione terroristica, esistono delle guerre anche nella guerra, come il rispetto dei civili, bambini, uomini e donne. Noi stiamo assumendo a livello internazionale un ruolo che tutti ci riconoscono di serietà e di terzietà, vorrei che questo accadesse anche in Italia».

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Crosetto si è soffermato anche su come le forze armate dovranno evolversi, visti anche gli ultimi eventi escludendo la possibilità di un ritorno alla leva obbligatoria: «Proprio per la professionalità che richiedono le forze armate del futuro, in tempi sempre più difficili, è necessario contare su persone che lo facciano in modo serio. Ciò non toglie che ci sia la possibilità di pensare a una riserva, che possa servire in casi estremi. È un percorso che va predisposto con un provvedimento legislativo e, quindi, ci penserà il Parlamento».

La cerimonia è iniziata con il tradizionale passaggio dello spadino, gesto con il quale l’allievo «anziano» investe formalmente della qualifica di allievo in neo cadetto. Dopo i vari interventi la cerimonia. si è conclusa alle 12.30 con l’uscita dei cadetti dal campo della piazza; il «rompete le righe» è stato accompagnato in un clima di giubilo ed entusiasmo da cori e canti di ex allievi e altri commilitoni. Presenti alla manifestazione anche il viceministro agli Affari esteri e Cooperazione internazionale, Edmondo Cirielli, il sottosegretario alla Difesa, Isabella Rauti ed il prefetto di Napoli, Claudio Palomba. Inizia così questo 236 corso.

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