In scena fino al 26 novembre
Al Teatro Mercadante sarà in scena da oggi fino al 26 novembre «Circus Don Chisciotte» scritto da Ruggero Cappuccio con la regia di Antonio Latella. Tra i protagonisti Marco Cacciola e Michelangelo Dalisi. Dopo il felice debutto al Campania Teatro Festival lo scorso giugno, l’opera co-prodotta dal Teatro di Napoli – Teatro Nazionale e Fondazione Campania dei Festival spera di replicarsi promettendo un’esperienza teatrale coinvolgente.
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Le collaborazioni con professionisti del calibro di Giuseppe Stellato per le scene, Graziella Pepe per i costumi, Franco Visioli per le musiche insieme a Dario Felli e Simone De Angelis per le luci, testimoniano l’attenzione profusa per il confezionamento di uno spettacolo che non vuole disattendere le aspettative; anche la presenza di talentuosi attori tra i tanti come Generoso Ciarcia, Giovanna de Filippis, Ciro Giacco, Dante Maggio, Sergio Marchii, suggerisce una produzione di grande portata e coinvolgimento. Che sia un grande successo anche questa volta!
Questa nota di presentazione sembra descrivere il lavoro del virtuoso regista partenopeo in modo poetico e filosofico, sottolineando l’importanza della lingua e della parola nel viaggio attraverso la vita. «Un cortese discendente di Napoletane ascendenze» così lo descriveva il Maestro Roberto De Simone durante la presentazione di Edipo a Colono nel 2001. L’idea che il tempo potrebbe essere un’invenzione umana per accettare la fine e la riflessione sulla dualità delle esperienze umane sono concetti interessanti.
La natura dell’essere umano
La citazione di Don Chisciotte aggiunge non soltanto un tocco di amore e dedizione nella lettura e scrittura dei libri ma anche di romanticismo. E’ intenzione del regista focalizzarsi sulla natura dell’essere umano, la sua relazione con il tempo e il potere trasformativo della parola.
L’uso della lingua come strumento per esplorare mondi interiori, la dualità tra letteratura e vita, e la concezione della vita come un viaggio senza fine sono temi affascinanti. Potrebbe essere un interessante punto di partenza per un articolo che esplora la filosofia dietro il processo creativo nel cinema e la sua connessione con la letteratura. Un regista che sembra riflettere profondamente sul concetto del tempo, della lingua e della vita stessa. La sua visione sembra abbracciare l’idea che la lingua e la parola sono strumenti potenti per esplorare l’infinito mondo dell’esistenza umana. La metafora della discarica come luogo prima dell’inizio della vita è particolarmente suggestiva.
Date e orari di rappresentazione
15/11/2023 ore 21.00
16/11/2023 ore 17.00
17/11/2023 ore 21.00
18/11/2023 ore 19.00
19/11/2023 ore 18.00
21/11/2023 ore 21.00
22/11/2023 ore 17.00
23/11/2023 ore 17.00
24/11/2023 ore 21.00
25/11/2023 ore 19.00
26/11/2023 ore 18.00
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