Intelligenza artificiale, summit a Londra: dare un’etica agli algoritmi

di Chiara Langella

Giorgia Meloni alla seconda giornata dell’AI Safety

Dare un’etica agli algoritmi, attraverso meccanismi di governance globale. Giorgia Meloni ha messo l’Intelligenza artificiale al centro dell’agenda del G7 italiano e porterà questa posizione alla seconda giornata dell’AI Safety Summit, prima grande conferenza internazionale sul tema organizzata dal primo ministro britannico Rishi Sunak per definire una visione comune da adottare nei prossimi cinque anni, affrontando le priorità legate a potenzialità e rischi di questa tecnologia. Fra ingenti misure di sicurezza, sono attesi anche alcuni tycoon innovatori della Silicon Valley come Sam Altman, considerato il padre di ChatGpt, o Elon Musk, che al termine avrà una conversazione con Sunak in diretta su X.

Il primo ministro di Sua Maestà punta a rendere il Regno Unito capofila in questo settore cruciale, invitando i leader mondiali a stabilire principi per governare l’evoluzione di questa tecnologia prima che sistemi di intelligenza artificiale di nuova generazione diventino impossibili da controllare. Una preoccupazione inizialmente focalizzata sulla sicurezza nazionale (per i timori di attacchi informatici o progettazione di armi biochimiche, ad esempio), e ora sempre più ampia, dai deepfake e ai risvolti sul settore sanitario.

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Serve uno sforzo di rapidità, ha avvertito il premier Tory alla vigilia del summit a Bletchley Park, la tenuta a 80 chilometri da Londra dove scienziati e intelligence britannici decifrarono sotto la guida del genio di Alan Turing il codice Enigma, vanto della Germania nazista, contribuendo a porre fine alla Seconda guerra mondiale. Al vertice partecipa un gruppo selezionato di nazioni, organismi internazionali, aziende leader nel settore, esperti accademici e della società civile.

Un forte rapporto di cooperazione

Meloni, spiegano fonti diplomatiche, ha accolto immediatamente l’invito perché il governo considera l’intelligenza artificiale una delle principali sfide dell’agenda internazionale, e il summit conferma il forte rapporto di cooperazione e amicizia tra la premier e Sunak. Un mese fa, all’Assemblea generale dell’Onu, Meloni esortò al massimo impegno per «non commettere l’errore di considerare questo dominio una sorta di zona franca senza regole», poiché «l’evoluzione della tecnologia» deve rimanere «al servizio dell’uomo e non viceversa».

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Servono barriere etiche per l’intelligenza artificiale, è la tesi di Meloni, che a Londra ribadirà la necessità di «dare applicazione pratica al concetto di algoretica», evidenziando come non ci sia altra scelta se non lavorare a un quadro normativo globale. Sono previste due sessioni a porte chiuse: prima il confronto fra leader internazionali e poi quello fra governi e grandi aziende del digitale, dell’industria, della società civile ed esperti del settore sulle modalità pratiche e operative di una evoluzione sicura e attenta ai sistemi economici e sociali dell’IA.

Il Regno Unito – promotore in apertura dei lavori odierni della conferenza della firma di una dichiarazione, la cosiddetta «Dichiarazione di Bletchley», condivisa con Ue, Stati Uniti, Cina e una ventina di altri Paesi per «lo sviluppo sicuro dell’intelligenza artificiale» – propone agli altri Stati di adottare collettivamente un Rapporto sullo stato della scienza per comprendere capacità e rischi di questa frontiera della tecnologia. Rapporto elaborato da un gruppo di accademici e presentato da Yoshua Bengio, fra i principali esperti mondiali in materia. Il summit si chiuderà con una nota stampa della presidenza britannica, oltre alla dichiarazione congiunta.

Urso: una nuova alleanza globale

Alla prima giornata di lavori, a livello ministeriale, ha partecipato Adolfo Urso. Dopo la recente intesa trilaterale fra Italia, Germania e Francia, ha notato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, l’appuntamento di Bletchey Park segna «l’inizio di un percorso di coinvolgimento di altri continenti per giungere a quello che noi auspichiamo: una nuova alleanza globale, come per il clima, sulle regole e le tutele da adottare in risposta alla sfida dell’Intelligenza artificiale».

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