Torre Annunziata ha scoperto davvero chi era Voiello

di Redazione

Presentato il libro: «Voiello. Una famiglia di Torre Annunziata pioniera ed eccellenza dell’arte bianca italiana»

Una serata da tutto esaurito i sabato 21 ottobre, nella chiesa di Santa Teresa del Gesù all’insegna della cultura, in piazza Cesaro a Torre Annunziata, per la presentazione del libro «Voiello. Una famiglia di Torre Annunziata pioniera ed eccellenza dell’arte bianca italiana» di Salvatore Cardone, Vincenzo Marasco e Antonio Papa, alla quale hanno partecipato come moderatore il giornalista Yuri Buono e come relatore il già dirigente scolastico Felicio Izzo.

Ma per evitare di cadere nella retorica del successo della serata – che comunque davvero merita di essere sottolineato anche per il notevole livello storico-culturale e contenutistico di realtà di Torre Annunziata, della vera origine della famiglia Voiello e della storia della Pasta – ilSud24.it ha scelto di offrirvi – nella speranza che incuriositi della motivazioni che hanno spinto la triade degli autori a ricostruire questa storia e spingervi cosi a leggerlo – uno spaccato del libro o meglio storia e ragioni del libro, raccontato direttamente dai tre autori.

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Al termine del dibattito c’è stato uno spazio riservato al direttore del periodico «La Voce della Provincia», Pasquale D’Amelio, che ha ricevuto dagli autori del libro una targa per i 55 anni del suo straordinario impegno nel campo del giornalismo.

Voiello. Una famiglia di Torre Annunziata pioniera ed eccellenza dell’arte bianca italiana – L’introduzione

La storia della famiglia Voiello ha sempre destato grande interesse nella sfera sia culturale che produttiva di Torre Annunziata. Negli anni trascorsi, innumerevoli storici locali e nazionali, appassionati del tema evolutivo dell’arte bianca in Italia, hanno trattato le vicende legate alla gloriosa impresa di Giovanni Voiello e della sua progenie cui, per quel che sempre si è saputo e si è tramandato, venivano attribuite origini svizzere, senza però mai individuare e rendere noti elementi probanti.

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In effetti a segnare la genesi di questo volume è stata proprio la tesi svizzera dalla quale poi si pensava fosse nata una delle più grandi famiglie di pastificatori italiani. Capita così che nel maggio 2012 la curiosità di Antonio Papa, appassionato di storia locale, si spinge “oltre” il modus operandi che tanti in precedenza avevano adottato nello scrivere dei Voiello e, approfondendo, cercando e leggendo le “carte degli Archivi”, la casualità vuole che si scopra una clamorosa verità che mette in discussione la discendenza d’Oltralpe della nota famiglia di Torre Annunziata.

Pertanto è iniziata a vacillare fino a scomparire del tutto la certezza dell’esistenza del presunto capostipite August Van Vittel, personaggio con riferimenti di vanvitelliana memoria, reputato dalla letteratura del settore una mente eccelsa e un esempio lampante dell’adattamento all’habitat partenopeo, che tanti altri come lui, durante il periodo napoleonico, della restaurazione borbonica e post unitario, hanno saputo vivere fino a divenire figli adottivi e validi sostenitori della crescita dei luoghi nostrani. 

Ad avallare la nuova ipotesi e smentire la precedente sono stati i documenti d’archivio e i risvolti della ricerca genealogica intrapresa dagli Autori del testo che avete tra le mani, con lo scopo di chiarire la discendenza dei Voiello di Torre Annunziata, ricerca mai affrontata precedentemente, che oggi si è avvalsa di un confronto obiettivo tra studiosi accomunati dalla stessa passione per la riscoperta storica del territorio, spendendo tutte le loro competenze in questo campo. 

Dopo studi lunghi e approfonditi, gli Autori hanno ritenuto opportuno riscrivere il testo e tutta la storia della famiglia Voiello, facendo ricorso non più alle leggende metropolitane, ma ai risultati delle indagini archivistiche che spesso hanno richiesto lunghi spostamenti. Certamente non le distanze, né le difficoltà delle ricerche, a volte anche infruttuose, hanno smorzato il loro entusiasmo, convinti di essere vicini alla verità, perché i documenti consultati nei luoghi più disparati disegnavano un quadro sempre più ampio e più napoletano, anzi torrese, della questione.

Così, seguendo gli indizi man mano scoperti e per meglio approfondire la conoscenza dei componenti della famiglia, con la guida dell’albero genealogico, gli autori hanno incominciato a viaggiare da Torre Annunziata al suo vicinato, da Roma a Parma, sede della Barilla e dell’Archivio storico che custodisce la documentazione dell’epopea produttiva dei Voiello.

Passando dalla piccola Bracigliano in provincia di Salerno, incastonata tra i monti che dividono l’Agro-Nocerino-Sarnese dall’Irpinia, una breve sosta a Lancusi, altra piccola località del Salernitano, situata nei pressi di Fisciano, anticamente nota per le sue maestranze specializzate per la produzione degli antichi congegni da sparo per le armi portatili. Passando in fine per San Giovanni a Teduccio, e Capua fino alla “fedelissima” Gaeta, ultimo baluardo difensivo del glorioso Regno delle Due Sicilie, dove si erano temporaneamente fermati i membri della famiglia prima di ritornare nuovamente a Torre Annunziata.

Tappa obbligatoria è stata Genova, da cui partirono alcuni eredi Voiello per approdare nelle terre d’Oltreoceano e qui sanno farsi conoscere e far fortuna, come tante altre maestranze dell’industria torrese della pasta. La fortuna arriva anche a Torre Annunziata dove vengono investiti molti capitali e dove, in poco tempo, la famiglia diviene il fulcro dell’economia locale e il punto di riferimento della ricca borghesia imprenditoriale.

L’opulenza e la magnificenza dell’ambiente benestante traspare nell’evoluzione del marchio aziendale che accompagna il prodotto finito in tutte le parti del mondo; per tale motivo si è voluto dare rilievo allo studio di questa peculiarità, quale firma indiscussa dell’operato della famiglia. Il capitolo del testo in cui sono raccolti i marchi è da considerarsi, a nostro avviso, molto artistico e interessante: belli, coloratissimi, eleganti, accattivanti, coinvolgenti, i numerosi marchi ordinati in successione temporale non solo ci raccontano l’iter industriale dei Voiello, ma ci fanno comprendere che essi già all’epoca avevano intuito l’importanza del fare marketing in modo nuovo, perché il marchio rappresenta non solo una firma da apporsi sulle confezioni, ma anche un indispensabile veicolo che porta ovunque e semplicemente il nome dei produttori.

Si snoda, così, l’epopea dei Voiello di Torre Annunziata, mentre sullo sfondo scorre la storia d’Italia, dall’era borbonica al secondo dopoguerra fino ai giorni nostri, quando l’arte bianca e con essa lo splendore di Torre Annunziata, vivono il tramonto. 

Naturalmente è doveroso affermare che tutto questo non sarebbe stato possibile senza la disponibilità e la collaborazione dei vari responsabili degli archivi storici consultati e della stessa azienda Barilla, attuale proprietaria del marchio Voiello, i quali sempre con estrema gentilezza, professionalità e accoglienza, ci hanno permesso di condurre le nostre ricerche, concedendoci massima fiducia. 

Ora che il percorso di questo studio, durato circa dieci anni, si è concluso, si spera che alla nostra soddisfazione per i risultati raggiunti, spesso inediti, faccia seguito il riconoscimento da parte dei lettori che hanno finalmente appreso la “vera storia” di una famosa famiglia di pastai, orgoglio d’Italia, la cui pasta è conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo. 

Noi di Torre Annunziata siamo estremamente fieri per aver restituito a loro i legittimi natali, fin dalla metà del Settecento.

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