Il ministro Sangiuliano: «Basta contributi milionari ai film radical chic che ai botteghini “floppano” regolarmente»
Si dicono progressisti, ma vanno avanti con la testa orgogliosamente rivoltata all’indietro. Le tragiche conseguenze per le vittime – che continuano a crescere – della guerra santa per la distruzione di Israele e dell’Occidente, di Hamas, s’allargano a Medio Oriente e Europa. E, solo ora, la Von der Leyen si accorge della presenza di terroristi islamici infiltrati fra i migranti e invita gli Stati a «espellere chi minaccia la sicurezza» e la Meloni, subito imitata da altri 9 Paesi, ha sospeso Schengen, ripristinando i controlli ai confini con la Slovenia. E contraccolpi potrebbero ricadere sul fronte dell’economia.
Ma la simil finta opposizione italiota che fa? Insoddisfatta delle leggi Scelba e Mancini, già in essere contro il fascismo in 15 giorni, ne presenta altre 3: due accorpate in un titolo frutto della loro mancanza di idee: «per un Paese antifascista», (Schlein, Pd e Anpi), la terza per «l’istituzione della giornata della memoria per le vittime del colonialismo italiano» (Boldrini, Anpi e 5S). Da un’opposizione passabilmente seria ci si aspetterebbe proposte utili per costruire il futuro, ma per questi signori l’avvenire, non è davanti, ma dietro le spalle.
Lunedì il governo ha varato la legge di bilancio 2024. E per tutta la settimana, Schlein; Conte, Landini & c., – anziché confrontarsi a viso aperto, con premier e maggioranza per la manovra che, viste le condizioni di partenza, è un trionfo di buon senso ed equilibrismo sociale – baypassando i disastri prodotti non hanno fatto che raccontare fandonie su tagli alla sanità, sprechi, scarsa equità. I 5s hanno, addirittura, parlato di «finanziaria fascista», perché Giorgia, data la scarsità di risorse e tempo a disposizione, ha chiesto di evitare «l’assalto alla diligenza» e «di far presto». Eppure, nel 2021, quando lo fece Draghi, nessuno fiatò. Ovvio, Pd e 5s erano in maggioranza.
Il finanziamento di film radical chic
Se Sangiuliano decide di rivedere le regole per il finanziamento di film radical chic che ai botteghini incassano pochi spiccioli, ma ricevono dallo Stato contribuiti milionari, fa perdere le staffe alla sinistra che lo attacca, mentre del buco da 3 miliardi nel gas lasciato da Draghi e che pagheremo con le bollette, nessuno parla. Memoria corta?
Allora, a proposito di sanità, gli va rammentato che quel 7% di crescita della spesa sanitaria del 2020 e 2021, di cui menano vanto, non significa che hanno speso di più perché è conseguenza dell’acquisto dei vaccini anticovid e della crisi economica, che – rallentando la crescita – ha fatto pesare di più, in percentuale di Pil, quanto speso in cifra assoluta. In realtà, non c’è alcun taglio alla sanità che, anzi, a sentire la premier nel 2024 potrà contare su ben 136,7 miliardi ovvero 10 in più (alla faccia del taglio) degli anni della pandemia e, stando alla Nadef, nel 2025 su: 135,737 miliardi (6,2% del Pil che crescerà dell’1,2% ) e nel 2026 su 138,399 (6,2% del Pil + 3,6% ).
Le bugie dell’opposizione
Certo, «le bugie hanno le gambe corte», ma qualcuno (Schlein, Conte, Fratoianni e Landini), le ha proprio perse. In sintesi: una legge di bilancio da 24 miliardi, più 4 per la riforma fiscale, coperti da: 14 rivenienti dall’extra-deficit, 8 dal taglio di spese ministeriali e 4 dal fondo per il taglio delle tasse. Pronti 3,5miliardi (700milioni per il 2024) per avviare i cantieri del Ponte sullo stretto e, 1,8 di credito d’imposta per le imprese del Sud per l’acquisto di beni strumentali. Una manovra per famiglie, ceti medio-bassi e pensionati, con rinnovo dei contratti pubblici di medici, professori e poliziotti con incrementi fino a 2.000 euro e max deduzione del 120% per le imprese che assumono giovani, donne con figli e precettori del Rdc.
Ma Landini (Cgil) – per il vuoto programmatico e la rabbia che lo pervadono – chiama la piazza allo sciopero, s’inventa la genialata: di «novembre mese dei cortei» che fa scopa con la boutade di Giuseppi – riduzione a 32 delle ore di lavoro settimanali a parità di stipendio – Bombardieri dell’Uil risponde presente; ma Sbarra (Cisl) prende le distanze: «la manovra ha respiro sociale» e Capone leader dell’Ugl assicura che: «è coraggiosa».
D’accordo con Cisl e Ugl, l’agenzia di rating S&P, che conferma la tripla B con outlook positivo e la presenza del debito pubblico italiano nei portafogli degli investitori istituzionali e lo spread Bund-Btp tiene a 203 punti base. La politica delle bugie della sinistra, insomma, non serve a lei, ma neanche al Paese. Quando lo capiranno? Forse dopo i loro funerali politici.
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