Caivano, Bernini: un festival dell’arte e della scienza entro la fine del 2023

di Redazione

Il ministro: 5 milioni per realizzare progetti di costruzione o rigenerazione di edifici da destinare ad attività educative e formative

Si svolgerà a Caivano (Napoli), entro la fine dell’anno, un festival della Scienza tra le misure messe in campo dal governo per portare tra i giovani del posto – il Comune è stato commissariato dal Cdm di lunedì scorso – «esempi da emulare». Lo ha detto la ministra della Università e della Ricerca Anna Maria Bernini rispondendo al question time alla Camera sul tema dell’abbandono scolastico nei territori disagiati, come appunto quello di Caivano.

«Il Mur è a Caivano, ed è a Caivano per restarci» ha detto la ministra Bernini sottolineando che sono stati stanziati 5 milioni di euro «per la rigenerazione di edifici sparsi» sul territorio da utilizzare da parte delle Università campane che metteranno anche in campo «percorsi di orientamento» finalizzati alla formazione dei giovani, al benessere psicologico, a promuovere «il loro talento» anche in campo artistico. La ministra Bernini ha oltre ricordato che il 13 ottobre si è intrapreso un percorso per arrivare a «un patto di comunità territoriale», come previsto dal decreto Caivano, per sottrarre all’influenza della criminalità organizzata le «nuove generazioni e il loro futuro».

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«Ringrazio l’On. Tassinari e tutto il gruppo di Forza Italia che mi consentono di esporre al Parlamento le azioni del Ministero dell’università e della ricerca su Caivano. Parlare di Caivano vuol dire trattare i temi della lotta alla criminalità organizzata, del contrasto al disagio giovanile e alla dispersione scolastica e universitaria. In altre parole, significa parlare del futuro del nostro Paese e delle nuove generazioni», ha detto la ministra Bernini.

L’accordo di programma

«Il Governo è intervenuto con misure specifiche, riportando la presenza incisiva delle istituzioni in un territorio per troppo tempo abbandonato. Lo scorso 13 ottobre, dopo un incontro con il Commissario Straordinario e con i rappresentanti delle Istituzioni della formazione superiore, ho inteso avviare un percorso per dare attuazione ‘all’atto territoriale di comunità’, in linea con quanto già previsto nel decreto-legge n. 123 del 15 settembre 2023», ha spiegato la ministra Bernini.

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«Attraverso la sottoscrizione di un accordo di programma con le Università statali campane, saranno predisposti percorsi di orientamento specifici finalizzati al supporto sociale, culturale e psicologico degli studenti residenti a Caivano e nelle aree limitrofe. Le Università – ha proseguito la ministra Bernini – saranno capofila di quest’accordo, ma faranno rete con le istituzioni AFAM e gli enti di ricerca».

«Grazie all’orientamento i ragazzi verranno accompagnati a far emergere le proprie attitudini e a seguire le proprie vocazioni, con l’obiettivo di valorizzare il talento di ciascuno. Anche attraverso una didattica innovativa, immersiva, interattiva, caratterizzata da programmi flessibili».

Il Mur a Caivano

«Il Mur è a Caivano ed è a Caivano per restarci: abbiamo destinato 5 milioni di euro per realizzare progetti di costruzione o rigenerazione di edifici e spazi, da destinare a queste attività educative e formative. È nostra intenzione costruire uno spazio urbano che sia motore di inclusione sociale, cittadinanza attiva e comunità. Gli immobili – ha detto la ministra – potranno diventare le sedi di enti di ricerca, istituti di formazione superiore, artistica, musicale e coreutica, per portare a Caivano esempi di vita diversi che diventino modello per i giovani. Durante la mia recente visita, ho avuto un riscontro molto positivo da parte dei ragazzi e delle istituzioni locali».

«Ho ascoltato i loro desideri e percepito l’entusiasmo dinanzi a nuove prospettive, tra cui l’organizzazione di un festival dell’arte e della scienza a Caivano entro la fine del 2023. L’obiettivo di questo Ministero è offrire un’alternativa reale, dimostrando ai giovani – ha concluso la ministra dell’Università e della ricerca – che è possibile diventare protagonisti di una storia diversa da quella che in quei territori finora è stata scritta per loro».

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