Omicidio al centro commerciale, l’indagato: ho reagito a un’aggressione

di redazione

Il giudice ha confermato la misura cautelare del carcere

Il gip di Nola ha convalidato l’arresto in flagranza di Antonio Emanuele De Luca, il vigilante di 20 anni reo confesso dell’omicidio di Domenico Esposito, il 28enne di Acerra (Napoli) accoltellato a morte la sera di sabato scorso 29 luglio nel parcheggio del centro commerciale Vulcano Buono e deceduto nell’ospedale Santa Maria della Pietà qualche ora dopo.

Il ventenne, difeso dall’avvocato Mario Griffo, ha rilasciato delle dichiarazioni spontanee durante le quali ha detto di avere reagito a un’aggressione, in particolare da parte del padre della vittima. Il giudice ha confermato per lui la misura cautelare del carcere mentre il legale di De Luca ha già annunciato che chiederà un supplemento investigativo e il ricorso al Tribunale del Riesame.

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L’istanza dell’avvocato

Nell’istanza con la quale viene chiesto un supplemento indagini, l’avvocato Mario Griffo chiede l’acquisizione di tutti i video registrati dalle telecamere presenti nel centro commerciale Vulcano Buono di Nola (Napoli) affinché i fatti accaduti la sera di sabato scorso possano essere ricostruiti in maniera completa. L’obiettivo, in particolare, verificare le presunte violenze lamentate dall’indagato che, dopo essere entrato in contatto con i componenti della famiglia Esposito, avrebbe tentato di andare via con lo scooter per poi essere raggiunto e aggredito.

L’avvocato Griffo chiede anche che vengano acquisite le immagini della videosorveglianza dell’albergo presente nell’area del centro commerciale per verificare le condizioni di salute in cui era l’indagato, la presunta aggressione da parte del padre della vittima e l’escussione di una dipendente dell’hotel alla quale de Luca avrebbe chiesto aiuto e di chiamare le forze di polizia.

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Il legale, infine, ha chiesto anche l’acquisizione dei tabulati telefonici del cellulare del padre dell’indagato, la sua escussione come anche quella di tutti gli addetti alla vigilanza del centro commerciale, oltre che l’acquisizione delle telefonate alle forze di polizia effettuate il giorno dell’omicidio, in particolare quella che De Luca, una volta giunto in albergo, riferisce di avere fatto per chiedere l’immediato intervento delle forze dell’ordine.

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