Il traffico commerciale marittimo passa per i porti del Sud

di Mimmo Della Corte

Il 10° report Srm certifica che a trainare l’economia marittima italiana sono i porti del Sud e, in particolare quello di Gioia Tauro

Avanti Sud. Dopo il Rapporto Svimez (2022 e le rituali anticipazioni sul 2023), anche il decimo rapporto «Italian Maritime Economy», del Centro Studi e Ricerche «Srm» collegato a Intesa Sanpaolo e Fondazione Compagnia di San Paolo, conferma che la crescita economica del Mezzogiorno continua. Secondo il report Srm a trainare l’economia marittima italiana sono i porti del Sud e, in particolare quello di Gioia Tauro.

Ma in tutte le classifiche nelle diverse tipologie merceologiche i porti del Sud presidiano quasi sempre le posizioni di testa: Cagliari 2°, Augusta 3° e Milazzo 4° nel settore energy; Taranto 3° nelle solide e nel general cargo; Salerno 4°e Catania 5° nel Roll-on/roll-off (traghetti progettati per trasportare carichi su ruote come automobili).

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Una performance che letta nei numeri analitici complessivi import-export via mare: ben 84,4miliardi, più 41% rispetto all’anno precedente e pari al 69% sul totale globale dell’import-export marittimo contro una quota di poco meno del 40% dell’Italia, appare ancora più significativa e Bankitalia segnala la nascita di nuovi 280mila posti di lavoro a tempo indeterminato + 15% rispetto al primo trimestre 2022 e + 55% rispetto al secondo. E anche il Fmi ha riconosciuto che il Belpaese corre più di Francia e Germania e dell’area euro. Anche se, poi, per non inimicarsi i «sinistrati italioti», ha aggiunto che «transizioni cash e sanatorie non aiutano».

Intanto, la Borsa tricolore continua a correre come mai dal 2008. Ma la «Repubblica» con «spirito patriottico» preferisce allinearsi al «FT» che chiede alla Bce di non acquistare più titoli di Stato italiani finché non sarà ratificato il Mes. Insomma, tra giornali(oni) strabici e opposizioni «burlesque», l’Italia sembra il palcoscenico di un teatro di terza fila e la politica uno spettacolo ridanciano che non fa ridere. Anzi! Soprattutto perché anti-italiano.

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Boicottare gli italiani per delegittimare la Destra

Forse nel tentativo di ridimensionare la credibilità che sta riscuotendo la Meloni a livello internazionale (il successo del vertice Fao a Roma per l’alimentazione e l’agricoltura; l’accoglienza di Biden e l’appoggio Usa al Piano Mattei per l’Africa; l’accordo Fitto-Ue per la terza rata Pnrr (18,5 miliardi) e il via libera alle modifiche del Pnrr per la quarta con l’inserimento di 144 nuovi progetti, senza tagliarne nessuno. Ed è arrivato anche il plauso dell’Ue, ma non dalle opposizioni che, invece frignano perché «cosi si legittima la destra». Per Pd e grillini, quindi, Ue, Biden e Usa devono boicottare gli italiani per delegittimare la Destra. E la chiamano Democrazia! Mattarella, dove sei?

Ormai è chiaro, hanno un solo obiettivo: fare la festa alla destra, che faccia bene o male, poco importa (in questo momento, ancora di meno perché non sta facendo male, come speravano). Per recuperare le poltrone che i cittadini democraticamente le hanno «svitato» da sotto i deretani e reimpossessarsi, «manu militare» e manovre di palazzo di quel potere che a loro serve, come l’acqua per dissetarsi nella infuocata calura estiva e l’aria per respirare, vivere e fare «affari» a proprio uso e consumo, contrabbandandoli come il «massimo» per la nostra gente.

Conte, Schlein e Landini, che trio! «Gratificarlo» come quello delle meraviglie sarebbe offensivo per le loro immense capacità divinatorie. Così bravi a non «ingarrarne» mai una da far invidia al mago Otelma. Tant’è che in un solo giorno sono riusciti a mettere insieme 3 flop e 1 fregatura: al Senato il «no» alla mozione di sfiducia per la Santanché; alla Camera il primo via libera parlamentare alla pdl di FdI per l’universalità del reato di maternità surrogata. Elly, anche stavolta era assente, la sua armocromista non ha trovato il colore giusto per le scarpe da «Camera».

Le offese al ministro

E, infine, sulla «cancellazione» del previsto programma «Insider» di Saviano perché certe sue affermazioni – «Salvini, ministro della mala vita», «Salvini e Meloni, bastardi» – sono secondo l’ad Rai, Sergio «incompatibili con il codice etico del servizio pubblico». Provvedimento per cui i dem hanno invocato l’intervento della commissione antimafia. Contro la mafia o pro Saviano? Pro Saviano, ovviamente. Non a caso, si sono rivolti anche a mamma «Ue-ue».

E per Robertino il Pd, perde anche la testa (Provenzano accusa Salvini: «segnali preoccupanti sulla lotta alla mafia» e il vice premier lo querela). Grazie a Dio! Se FdI e la maggioranza crescono è anche merito di un’opposizione da «sballo». E intanto, sono partiti gli avvisi per il taglio del reddito di cittadinanza e fomentate da Cgil, Rc, Pd e 5S sono cominciate anche le prime proteste. A Napoli presi d’assalto gli uffici Inps e aggredito il personale.

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