“L’opposizione utilizza due pesi e due misure. È garantista solo quando le fa comodo”
“Da avvocato, prima che da consigliere comunale e uomo delle Istituzioni, sono abituato a rispettare la magistratura e le sentenze, di avere fiducia nella giustizia.
Così come sono abituato a rispettare i dettami costituzionali che stabiliscono la presunzione di innocenza sino al terzo grado di giudizio.
Non si può essere garantisti a fasi alterne: o lo si è sempre con tutti, rispettando quanto previsto dalla costituzione italiana, o non lo si è con nessuno. Ed io da sempre sono garantista”.
È quanto dichiara in una nota l’avv. Antonio Laudando, consigliere comunale di Acerra, in merito agli attacchi portati dalle opposizioni nei confronti del consigliere di maggioranza Vincenzo Iorio.
“Non è nel mio ruolo quello di ergermi a difensore del consigliere Iorio. Ma le ingiustizie, da un punto di vista umano, non le accetto: Vincenzo oltre ad essere un consigliere comunale è un padre, un marito, un nonno e un figlio e metterlo alla gogna mediatica solo per opportunità politica non è bello, nè per lui nè per la famiglia che deve subire e stare male.
Vorrei solo ricordare che esponenti che oggi sono all’opposizione e che vorrebbero metterlo al rogo prima del terzo grado di giudizio, con lui hanno condiviso in passato iniziative, scelte politiche, riunioni programmatiche e anche parte della vita personale.
Così come vorrei ricordare al capo dell’opposizione ad Acerra come non si sia nemmeno espresso quando l’ex consigliere regionale Marrazzo, di cui è stato capo segreteria e a cui ha fatto campagna elettorale per 10 anni, è stato condannato, nei primi gradi di giudizio, per la “rimborsopoli” in Regione Campania, con condanna per peculato con interdizione dai pubblici uffici (anche per lui, per quel che mi riguarda, vige il principio di innocenza fino al terzo grado di giudizio).
In questo caso l’esponente dell’opposizione usa due pesi e due misure.
Io, invece, resto garantista ed aspetto i tre gradi di giudizio previsti”, conclude Laudando.