Fra sette giorni in Consiglio Ue la «risposta europea» al fenomeno migratorio
Fra una settimana andrà in scena una delle riunioni più delicate del Consiglio Ue, in cui uno dei punti cruciali sarà la «risposta europea» al fenomeno migratorio. Intanto nel cuore del continente, nella valle del Danubio, Giorgia Meloni affronterà questo e altri temi assieme al cancelliere austriaco Karl Nehammer, ricevuto a maggio a Palazzo Chigi, con cui condivide la necessità di un cambio di paradigma sulla gestione dei confini esterni; e con Rumen Radev, il presidente della Bulgaria, Paese che si è astenuto sull’accordo di inizio giugno, e a sua volta chiede da tempo a Bruxelles il sostegno nella costruzione di barriere fisse alla frontiera con la Turchia.
Gli interventi dei tre leader sono l’evento clou della giornata finale dell’Europa-Forum Wachau, che va in scena dal 1995, quando l’Austria aderì all’Ue, e si svolge a ottanta chilometri da Vienna, nell’Abbazia di Goettweig, scelto per sottolineare l’importanza del cristianesimo nella politica europea. Nel Partito popolare austriaco (Ovp) di Nehammer spingono per attirare FdI nella famiglia del Partito popolare europeo, e l’invito a Meloni è stato contestato dai Verdi, secondo cui è «preoccupante la disinvoltura con cui i conservatori assecondano l’estrema destra».
«Building a resilient, green and competitive Europe», è il titolo di questa edizione e il cancelliere austriaco ha preannunciato che il taglio del panel con Meloni e Radev sarà connesso alle principali sfide per l’Ue, dall’immigrazione all’energia, dall’ambiente all’allargamento ai vicini Balcani occidentali. A vent’anni dal vertice fra Unione europea e Balcani occidentali di Salonicco del 21 giugno 2003, con tensioni crescenti fra Serbia e Kosovo, nella valle del Danubio prende forma la «Dichiarazione di Goettweig», sottoscritta dal gruppo «Amici dei Balcani occidentali»: Austria, Croazia, Repubblica Ceca, Grecia, Italia, Slovacchia e Slovenia.
In sintesi, una richiesta all’Ue di presentare un’agenda chiara accelerare il processo di integrazione. Della necessità di una de-escalation, parlerà anche l’inviato speciale Usa per i Balcani occidentali Gabriel Escobar, fra gli ospiti del Forum. Chissà che a margine dell’evento all’abbazia, Meloni non possa avere anche un confronto su Pnrr e quadro finanziario europeo con l’austriaco Johannes Hahn, il commissario Ue per il Bilancio e l’amministrazione. Ad Hahn, una decina di giorni fa, il ministro Raffaele Fitto ha presentato un documento per chiedere «la rapida istituzione di un Fondo di sovranità per colmare il gap di risorse negli investimenti strategici, inclusi quelli infrastrutturali».
Potrebbe interessarti anche:
- Omicidio Willy, la difesa dei Bianchi: «Sotto processo l’aspetto fisico»
- Napoli, auto a fuoco sulla tangenziale: due ustionati gravi
- Agerola sotto choc per la morte di Giovanni, il 12enne caduto dall’asino
- In Parlamento pdl per il riconoscimento e la tutela della lingua napoletana
- Napoli, Fi-Fdi: «Partenariato tra Comune e Municipia poco chiaro»