Presentata la «Carta di Napoli» per cambiare la narrazione del Sud

di Chiara Langella

Il documento presentato oggi al ministero della Cultura

Cambiare la narrazione del Sud; programmare e pianificare nel medio e lungo periodo; il capitale umano come leva strategica dello sviluppo. Ma anche ridimensionare le differenze fra le diverse aree Ue; mettere insieme il capitale umano, immateriale e strategico. Sono alcuni dei punti cardine della Carta di Napoli, documento presentato oggi al ministero della cultura, frutto del lavoro di analisi ed elaborazione seguito alla prima edizione del Feuromed-Festival Euromediterraneo dell’economia, che con i suoi allegati tecnici e le sue proposte operative vuole capovolgere la narrazione tradizionale del Sud, non più periferia ma centro del nuovo asse strategico di sviluppo Sud-Nord del mondo.

Napoletano: l’Europa intera ha bisogno di misurarsi con il Mediterraneo allargato

«Cambiare la narrazione – spiega il direttore del Feuromed e del Quotidiano del Sud, Roberto Napoletano – vuol dire documentare, dalla proliferazione delle start up al tasso di innovazione, il primato dell’agricoltura, la cybersicurezza. Il mondo, poi, si è capovolto e non solo l’Italia o il sud, ma l’Europa intera ha bisogno di misurarsi con il Mediterraneo allargato a partire da Napoli», aggiunge citando il Piano Mattei. Tra gli altri punti della Carta, c’è anche la volontà di contribuire alla redazione della Nadef, una piattaforma energetica e logistica e una Summer School per i talenti del Mediterraneo.

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Sangiuliano: Napoli sta diventando una delle capitali del turismo globale

Del documento «condivido soprattutto lo spirito di mettere al centro il Mediterraneo, che resta la culla della nostra civiltà e memoria – commenta il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano -. L’Italia non potrà mai crescere come merita se il Mezzogiorno non riassume un ruolo importante nella crescita socio-economica della nazione. Il momento è favorevole», prosegue citando anche «lo spread ai livelli più bassi degli ultimi anni». «E Napoli sta diventando una delle capitali del turismo globale, anzi bisognerà cominciare a regolare questi flussi importanti. Bene ha fatto Giorgia Meloni con il cosiddetto Piano Mattei perché l’Africa è un continente con molti problemi, ma anche un’opportunità per il mondo intero. Bisogna dialogare e assumere un ruolo importante. Il Nord – aggiunge – ha già espresso bene il suo potenziale economico. È il Sud che deve ancora farlo».

Manfredi: il cambiamento viene dalla nuova classe dirigente

È importante «lavorare sulla formazione, perché il cambiamento viene dalla nuova classe dirigente e dalla capacità dei giovani di intercettare le necessità del futuro – aggiunge il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi – Questa riscoperta del Sud come luogo di crescita e dialogo allargato può dare grande chance all’Italia e all’Europa. Napoli sta vivendo una riscoperta, grazie al turismo, alla tv, al cinema e al teatro. Ma esiste anche una campagna fatta di automotive, di elettronica, di digitale» e «un polo di formazione d’eccellenza, con la Federico II in testa, che forma capitale umano di qualità. In questa nuova prospettiva cambia il ruolo del Mezzogiorno e di Napoli, che ne è idealmente la capitale».

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Bianchi: riposizionare il Mezzogiorno nelle dinamiche a livello globale

«Bisogna riposizionare il Mezzogiorno nelle dinamiche a livello globale, in un contesto che è diverso dal passato – esorta il presidente dell’Advisory board dei Feuromed, Patrizio Bianchi – Sono le persone che fanno la differenza e gli investimenti su di esse». Alla Summer School, in programma la prima settimana di luglio a Pollica (SA), per quest’anno sono attesi «soprattutto ragazzi italiani», ma anche da Tunisia, Marocco e Grecia, per allargare i Paesi di provenienza nelle prossime edizioni. «Stiamo già preparando il prossimo festival – assicura Bianchi – chiedendo ai ragazzi i loro progetti. Saranno la base della nuova edizione».

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