La morte del piccolo Manuel, indagato lo youtuber che guidava: positivo al narcotest

di Chiara Langella

Il giovane indagato per omicidio aggravato e lesioni

Omicidio stradale aggravato e lesioni. Sono le accuse che la Procura di Roma contesta a Matteo Di Pietro, lo youtuber ventenne che era alla guida del Suv Lamborghini che mercoledì pomeriggio, nella zona di Casal Palocco, ha causato il tragico incidente in cui ha perso la vita un bimbo di cinque anni, Manuel Proietti e sono rimaste ferite la madre Elena Uccello, 28 anni, e la sorellina di quattro anni. Di Pietro è risultato positivo ai cannabinoidi: nel suo sangue sono state trovate tracce di droga mentre è resultato negativo all’alcol test.

Un quadro indiziario pesante per il giovane che era al volante del bolide preso a noleggio per compiere una sfida social assieme ad un gruppo di youtuber, The Borderline: restare a bordo della Lamborghini per 50 ore di fila. Una challenge che era stata annunciata anche da un video sul loro canale da 600mila followers.

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Chi indaga sta verificando se nelle fasi precedenti al tragico schianto gli altri quattro (tre ragazzi e una ragazza tutti della crew The Borderline specializzati in challenge sul web) a bordo della Lamborghini blu stessero effettuando dei video, con i cellulari, o stessero incitando il loro amico alla guida. Elementi che se confermati potrebbero portare all’iscrizione ‘in concorso’ nel registro degli indagati.

Determinante sarà l’analisi dei cellulari dei cinque ragazzi, già sequestrati mercoledì. Gli agenti della polizia Locale di Roma Capitale stanno, intanto, mettendo in fila i tasselli dell’indagine: sono stati ascoltati testimoni e analizzate le telecamere presenti in zona che potrebbero avere ripreso le fasi precedenti lo schianto.

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L’unica certezza, al momento, è che sull’asfalto non sono stati individuati segni di frenata. Per accertate a quale velocità viaggiasse l’auto la Procura, comunque, disporrà una consulenza e verifiche verranno effettuate per capire se effettivamente quel tipo di auto potesse essere affidata ai dei ventenni. L’impatto è stato violentissimo: un frontale.

Dettagli agghiaccianti

«Ho sentito un botto terrificante e sono uscita. Non riuscivo ad avvicinarmi perché era una scena raccapricciante», ha raccontato una donna che abita a pochi metri dal luogo dell’incidente. Le condizioni del piccolo sono apparse subito disperate: il 118 lo ha rianimato ma a nulla è servita la corsa in ospedale. Su quanto avvenuto stanno emergendo anche dettagli agghiaccianti. Secondo un testimone «i ragazzi hanno continuato a filmare anche dopo lo scontro, tanto che un uomo ha urlato ‘Ma che c… state facendo’». Molti abitanti della zona confermano che quell’auto era stata vista in giro già martedì.

Un Suv, preso a nolo dalla Skylimit con tariffario da 2000 euro al giorno, che non è passato inosservato, con alla guida giovanissimi. Uno dei cinque, Vito Loiacono, ha scritto ieri su Instagram che il «trauma» che sta provando «è indescrivibile» aggiungendo però di non essersi «mai messo al volante» e di essere «vicinissimo alla famiglia della vittima». Gli altri del gruppo invece tacciono.

Dal canto suo il papà di Manuel ieri mattina ha raggiunto, così come il resto dei familiari, la madre al Sant’Eugenio dove era stata trasportata dopo l’incidente. La 28enne è apparsa sotto shock tanto da non ricordare le fasi dell’impatto. Le sue condizioni dal punto di vista fisico non sono gravi: nel pomeriggio è stata dimessa dall’ospedale così come la figlioletta che era stata trasferita, a titolo precauzionale, al Bambino Gesù.

Le reazioni a quanto accaduto

Su quanto avvenuto a Roma è intervenuto anche il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che parlando del fatto che i cinque possano avere girato dei video mentre erano in auto ha detto: «è un tema molto grave dove i temi di carattere repressivi si incrociano con quelli della prevenzione. Ci stiamo lavorando con il ministro Salvini con una serie di iniziative».

Per Luca Valdiserri, papà del ragazzo di 18 anni ucciso nella notte tra il 19 e il 20 ottobre scorso dopo essere stato travolto da un’auto in Via Cristoforo Colombo, è necessario «introdurre l’educazione stradale in tutte le scuole, dalle primarie, ergastolo della patente per i casi più gravi e più controlli possibili sulle strade, visto che dicono che il Suv girasse da ore e ore in quelle vie», ha scritto in un tweet.

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