Tragedia ad Acerra, la piccola Alessia si è sporta troppo ed è precipitata

di Fabio Maresca

Si sarebbe trattato di un drammatico incidente

Si è sporta troppo dal balcone ed è precipitata nel vuoto dal terzo piano: è successo ad Acerra, nel Napoletano, dove una bambina di 5 anni, Alessia, è morta dopo essere caduta da una balconata della sua abitazione, in un parco residenziale della città in località Spiniello. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri che indagano sull’accaduto, si sarebbe trattato proprio di un drammatico incidente: sembra che la piccola si sia sporta dal balcone al terzo piano dello stabile ed abbia perso l’equilibrio, finendo di sotto. Un volo di molti metri risultato fatale. Ad accorgersi dell’accaduto sarebbero stati alcuni vicini, che hanno allertato il 118. Ma i tentativi di rianimarla sono risultati inutili.

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Quando sono arrivati i soccorsi per Alessia, ormai, non c’era più nulla da fare. La procura di Nola ha disposto l’autopsia per ricostruire l’esatta dinamica e non escludere alcuna ipotesi. Alessia ieri mattina aveva regolarmente frequentato la scuola dell’infanzia, e la mamma era andata a prenderla poco prima del tragico evento. La bambina, secondo quanto si è appreso, era amatissima e seguitissima anche a scuola, dove aveva un insegnante di sostegno.

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La mamma gestisce un piccolo bar in un campetto di calcio dove il nonno della piccola, ultima di tre figli, ha una scuola di calcio molto frequentata dai bambini del territorio. Il papà, Vincenzo, è un ex calciatore ed allenatore di una squadra di calcio locale. Una famiglia conosciuta, rispettata ed amata da tutti. Come Alessia, che spesso era al bar del campo con la mamma, coccolata da tutti.

Incredulità e dolore

La notizia della sua morte ha fatto il giro della città in poche ore, destando incredulità e dolore. Molti quelli che ricordano le sue corse al campo ed i suoi occhi azzurri, dolcissimi e grandi. «Era bellissima – hanno raccontato alcuni vicini – incontravamo spesso la mamma con lei a passeggio, ed era meravigliosa, superattiva. Un angelo dagli occhioni azzurri. Ti ci perdevi quando ti fissava. Non riusciamo a capacitarci». La bambina, secondo quanti conoscono i familiari, era la «luce di casa». «I genitori, la sorellina ed il fratello la adoravano – hanno spiegato alcuni conoscenti – speriamo che il Signore dia loro la forza necessaria per andare avanti. Quello che stanno vivendo è una tragedia immane, nessuno dovrebbe provare un dolore tanto grande».

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