Per l’ex presidente della Camera c’è «la necessità di un dl per confermare quanto deciso dal governo Draghi»
Lo scontro tra politica e magistratura sul Pnrr secondo l’ex presidente della Camera Luciano Violante è «un bisticcio infondato». E’ quanto si legge in una intervista al Corriere della Sera. «Il governo Draghi – spiega – presentò nel maggio 2021 un dl che escludeva il controllo concomitante della Corte dei conti sulle procedure relative al Pnrr». C’è «la necessità di un nuovo decreto legge per confermare quanto aveva già deciso il governo Draghi».
«Questa regolazione – dice ancora Violante – non ha indebolito la vigilanza perché il controllo in corso d’opera compete alla Commissione europea. L’attuale governo proroga di un altro anno in vista di un riassetto della responsabilità amministrativa e contabile dei dipendenti pubblici. Quindi è una disposizione temporanea, come le precedenti, non una messa a regime».
«Il Pnrr – sostiene ancora Violante – ha messo a nudo alcune nostre storiche fragilità. L’autostrada del Sole fu costruita in soli otto anni. Oggi quel tempo sarebbe appena sufficiente per gli studi preliminari. Io preferirei che volessimo bene all’ Italia più che ai nostri partiti, di maggioranza o di opposizione, e che costruissimo le competenze necessarie a una moderna democrazia industriale, invece di bisticciare sui poteri della Corte dei conti. Possiamo esserne capaci, come nella ricostruzione del ponte di Genova».
Rispetto alle posizioni dei partiti, «i controlli buoni, quelli competenti e rapidi, servono. Quanto al Pd a volte sembra prevalere una vocazione minoritaria». Alla domanda sulle sue posizioni di frequente benevole col governo, Violante risponde di non avere alcun ruolo, e di non dare alcun consiglio: «dico responsabilmente quello che penso».