Nel giorno del funerale di Giulia Tramontano a Sant’Antimo sarà lutto cittadino
«Alessandro le aveva rovinato la vita e adesso», dopo la scoperta del tradimento «sarebbe stata costretta a tornare nel meridione dopo tutti i sacrifici fatti per lasciarlo». Sono le confidenze di Giulia Tramontano, raccolte da un’amica qualche ora prima che la 29enne, incinta al settimo mese, venisse uccisa dal suo fidanzato, ora in carcere, Alessandro Impagnatiello.
Come si legge nel verbale agli atti dell’indagine, la testimone ha raccontato di una telefonata di sabato pomeriggio in cui Giulia, «scioccata» le ha raccontato dell’incontro con la donna con cui Impagnatiello, «visto male» sul lavoro e «soprannominato lurido», aveva da tempo una relazione parallela.
Nel giorno del funerale di Giulia, a Sant’Antimo, in provincia di Napoli, sarà lutto cittadino. La ragazza era originaria del comune a nord di Napoli e si era trasferita a Senago, in provincia di Milano, alcuni anni fa. Anche Alessandro Impagnatiello, il suo carnefice, era residente nello stesso centro ma di lui pochi si ricordano. Tutti invece parlano del viso sorridente, della gentilezza e della grazia di Giulia.
Il sindaco Massimo Buonanno annuncia lo stop a ogni forma di festeggiamenti in questi giorni in città e il lutto cittadino per il giorno dei funerali. A casa Tramontano non c’è nessuno. Si sono tutti trasferiti in questi giorni in Lombardia. In strada un silenzio surreale. Chi parla esprime dolore e rabbia e chiede che sia fatta giustizia.