Torre Annunziata, Striano contro Nitrato Izzo: «È il momento che il Pd si faccia da parte»

di Fabio Maresca

Il commissario cittadino di Fratelli d’Italia: «Troppo facile distruggere una città e poi lavarsene le mani»

Stop alle polemiche ora si riparte. Cosi il presidente Pd di Torre Annunzita, Giampiero Nitrato Izzo. Senza neanche un minimo di «esame di coscienza» sugli errori commessi da chi lo ha preceduto e i danni fatti alla città.

«Troppo comodo – ha ribattuto il commissario di Fratelli d’Italia, di Torre Annunziata, Pasquale Striano – dopo aver amministrato per anni la nostra città e averla ridotta nelle condizioni in cui è (malcostume, mancanza di sicurezza, servizi assolutamente inesistenti, commercianti che chiudono, il centro storico abbandonato e bistrattato, un porto in situazione indescrivibili, abbandono scolastico….e via via tutto gli altri problemi) oggi, si ha la faccia più bronzea di quella dei “bronzi di Riace”, di chiedere di azzerare tutto».

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«Assurdo – ha proseguito, l’esponente oplontino del partito della Meloni – un’assoluta mancanza di rispetto per la Torre sana. Si assuma, il Pd, le proprie responsabilità e paghi le sue colpe, elimini mele marce e vecchie figure e poi ci si potrà confrontare».

«Dalle colonne di un noto quotidiano, il presidente piddino, parla di nuovo corso del Pd. Un nuovo che, partendo da Starita e compagni, sa d’antico ed è visibilmente più vecchio e disastrato delle malridottssime strade della nostra città» ha aggiunto Striano, che subito dopo, sottolinea come a suo parere «citare in continuazione la riqualificazione e il rilancio del porto, sembra una barzelletta, visto che durante le gestioni Pd vi è stata la concreta possibilità di risanare e rilanciare l’area portuale, ma si è sempre preferito non cogliere l’occasione di fare (perché?)».

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La questione Metropolitan

«E per quanto riguarda il Metropolitan – continua ancora – il rammarico sbandierato non può essere sostenuto. Perché nulla si è mai fatto, in oltre 30 – forse, addirittura, 40 – anni per il sostegno e lo sviluppo dei luoghi di cultura, letteramente abbondonati. Se oggi, vi sono impreditori disposti ad investire – peraltro, in una zona fortemente disagiata quale quella dove è localizzato quello che fu, ai suoi tempi d’oro, per dimensione e posti oltre 2.000, il secondo teatro della Campania, dopo il San Carlo di Napoli – siano i benvenuti. Questo porterà certamente lavoro e ossigeno a un’area da anni in grave “asfissia”. Troppo comodo chiedere di azzerare. Si facciano, piuttosto, da parte e diano a noi, certamente il nuovo, la possibilità di lavorare per aiutare a risorgere la nostra stupenda città» ha concluso, il commissario cittadino di Fdi, Striano.

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