L’ammontare delle risorse assegnate non sono legate ai fabbisogni effettivi dei territori
Scuola a rischio. Questo è il monito della Svimez all’esito del monitoraggio che il centro studi per lo sviluppo del Mezzogiorno ha messo nero su bianco con la presentazione dell’ultima pubblicazione dedicato al tema dei servizi per la prima infanzia e dell’istruzione. Questi settori sono interessati da profondi divari territoriali sia nella dotazione di infrastrutture adeguate che nella quantità e qualità dei servizi offerti a bambini e alunni, elementi che costituiscono prerequisiti e dotazioni che danno luogo ad altrettanti divari nei processi di apprendimento e formazione.
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Lo studio Svimez, basato su una ricostruzione dei decreti di riparto regionali e delle graduatorie dei progetti dei Comuni ammessi al finanziamento, restituisce una prima fotografia sulla concreta capacità del Pnrr di favorire il riequilibrio territoriale con particolare riferimento alle cinque linee di investimento analizzate: asili nido, mense, palestre, riqualificazione dell’edilizia scolastica e costruzione di nuove scuole.
Per ciascuna provincia, i progetti finanziati sono stati raffrontati ai corrispondenti indicatori di fabbisogno per verificare se, e in che misura, via sia stata una corretta allocazione di risorse tale da raggiungere la finalità di riequilibrio territoriale perseguita dal piano di ripresa e resilienza.
Malgrado tutte le grandi premesse i risultati dello studio mostrano che l’ammontare di risorse assegnate non sono legate ai fabbisogni effettivi dei territori. Tutto ciò, ha evidenziato Svimez, quale conseguenza di una mancata mappatura iniziale dei fabbisogni che si è riflessa in un’allocazione delle risorse che ha penalizzato alcune realtà meridionali.
Risorse pro capite inferiori alla media italiana
Difatti, sebbene la «quota Sud» sia stata rispettata, gli enti territoriali delle tre regioni meridionali più popolose – Sicilia, Campania e Puglia – hanno avuto accesso a risorse pro capite per infrastrutture scolastiche inferiori alla media italiana, nonostante le marcate carenze nelle dotazioni infrastrutturali che le contraddistinguono. è il caso di Napoli e Palermo che sono tra le ultime quindici province nella graduatoria per risorse pro capite assegnate.
Le risorse del PNRR rappresentano un’occasione unica per colmare i gap territoriali nella filiera dell’istruzione a cui non ci si può rinunciare, pertanto diviene indispensabile adottare i dovuti correttivi.
A tal proposito è lo stesso Svimez che avanza delle proposte significative. In particolare, occorre superare l’approccio dell’allocazione delle risorse mediante bandi competitivi che con evidenze oramai quotidiane penalizzano gli Enti che hanno una minore capacità amministrativa, distribuendo le risorse dopo aver identificato ex ante gli interventi necessari in funzione dei fabbisogni reali.
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