Palazzo Santa Lucia ha manifestato la volontà di farsi carico della copertura finanziaria necessaria per l’opera di riqualificazione
L’Associazione politico culturale La paranza delle idee, attraverso un comunicato stampa, interviene nuovamente sulla questione dei lavori di riqualificazione e recupero del porto di Torre Annunziata, un’opera da 43 milioni di euro finanziata in parte (28 milioni circa) dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e in parte (15 milioni circa) dal Comune oplontino, il quale, però, non disponendo di tali risorse e per evitare di perdere i fondi ministeriali, vincolati al cofinanziamento, negli scorsi mesi ha dovuto attivare, attraverso un avviso esplorativo, la ricerca di un partner privato interessato a sostenere economicamente l’intervento.
Di recente, però, la Commissione Straordinaria che sta gestendo il Comune ai piedi del Vesuvio dopo lo scioglimento per infiltrazioni camorristiche dell’Amministrazione guidata dall’esponente del PD Vincenzo Ascione è ritornata sui propri passi, revocando la procedura avviata alla luce della disponibilità manifestata dalla Regione Campania di farsi carico della copertura finanziaria necessaria per concretizzare l’opera che, finalmente, potrebbe cambiare il volto dello scalo portuale torrese, rendendo possibile la coesistenza tra attività commerciali e attività turistiche.
Una notizia che solo in parte viene commentata positivamente dal sodalizio presieduto da Claudio Bergamasco, il quale, nella nota diffusa alla stampa, pone l’accento su una serie di aspetti meritevoli di approfondimento, sollecitando soprattutto le forze politiche maggiormente strutturate in Regione oltreché sul territorio comunale a impegnarsi in quest’azione chiarificatrice.
Di seguito il testo del documento predisposto dall’Associazione:
«Le nostre ripetute sollecitazioni a fare chiarezza sul progetto di ampliamento del porto di Torre Annunziata hanno trovato una risposta nell’atto che nei giorni scorsi la Commissione Straordinaria che sta reggendo il Comune oplontino ha adottato per revocare la procedura di ricerca di un soggetto privato interessato a cofinanziare l’opera da 43 milioni di euro – esordisce il comunicato – revoca che i Commissari nello stesso atto precisano di aver deciso una volta acquisita la disponibilità della Regione Campania, già impegnata relativamente al medesimo porto nell’intervento ‘Barriere sommerse’, a supportare finanziariamente il Comune e ad assumere la regia di tutte le attività programmate».
«Se la notizia da un lato rassicura, almeno per ora, sulla sorte del progetto dall’altro lato pone l’interrogativo sul come, nello specifico, l’Amministrazione regionale intenda impostare l’intervento, sperando che ciò non resti avvolto nel mistero così com’è stato in questi mesi, prima della recente revoca, per le due proposte avanzate da privati; un interrogativo – spiega l’Associazione – che necessita ancor di più di essere chiarito se si tiene conto della prevista delocalizzazione della darsena Petroli del porto di Napoli e del programmato ampliamento del deposito di idrocarburi nello scalo marittimo torrese: due elementi che lasciano spazio a una certa suggestione sulle prospettive di utilizzo delle nuove aree portuali».
«Da par nostro stiamo già cercando di approfondire la questione, che potrebbe aiutare a far luce anche su quella delle ‘cisterne’, ma riteniamo che sia dovere delle forze politiche, in primis di quelle presenti a livello locale nonché in Regione Campania, di compiere uno sforzo chiarificatore a beneficio della cittadinanza; in particolar modo – incalza La paranza delle idee – dovrebbe essere il PD locale, negli ultimi giorni assai impegnato a discutere sulla stampa dei propri dissidi interni, a provare ad avere delle risposte dall’Ente guidato da De Luca, che, al di là delle solite liti interne, va ricordato essere un esponente di quello stesso partito».
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