Cocaina, la Dia: «La mafia cerca autonomia dalla ‘ndrangheta»

di Chiara Langella

Il sequestro al largo delle coste orientali della Sicilia rilancia le prospettive avanzate nell’ultima relazione semestrale

Il sequestro di due tonnellate di cocaina al largo delle coste orientali della Sicilia rilancia le prospettive avanzate dalla Dia nella sua ultima relazione semestrale, che indica un gioco a tre (Cosa nostra, ‘Ndrangheta e Camorra) per l’approvviggionamento della droga, ma con la mafia siciliana alla ricerca di autonomia e di un nuovo ruolo internazionale.

«Nel traffico degli stupefacenti – si legge nella relazione semestrale della Dia – Cosa nostra impegna le sue migliori risorse per il coordinamento e la gestione di mercati e piazze di spaccio, quest’ultime affidate a gruppi criminali talvolta direttamente affiliati. Nella dimensione ultraregionale instaura relazioni commerciali e stringe alleanze o forme di cooperazione con altre matrici mafiose (quali ‘Ndrangheta e camorra) per l’approvvigionamento di più ingenti quantitativi anche su larga scala».

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«In particolare – prosegue la Relazione – le risultanze investigative del primo semestre 2022 hanno comprovato come cosa nostra abbia mantenuto aperto un canale preferenziale di negoziazione con le ‘ndrine calabresi soprattutto per l’approvvigionamento di cocaina. Non può escludersi che Cosa nostra possa, nel breve periodo, riuscire a emanciparsi dai menzionati canali di approvvigionamento in ragione dei primi tentativi registrati per ripristinare i vecchi flussi con i fornitori del continente americano, così da riacquisire il ruolo di player internazionale nell’ambito del narcotraffico».

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