Governo, settembre senza precari a scuola: maxi piano per le assunzioni

di Antonella Di Martino

Valditara: «Progressivamente avremo 100 mila tutor, dalla prima media alla quinta superiore»

Circa 200 mila precari coprono ogni anno la mancanza di docenti titolari nelle scuole italiane e nonostante alcuni concorsi si siano svolti negli ultimi mesi, la mancanza di professori continua ad essere un problema nè si può attendere il reclutamento del Pnrr che sta andando per le lunghe. Per questo il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha annunciato ieri che, in attesa di poter avviare le nuove procedure che riguardano il Pnrr, il ministero ha aperto le verifiche per realizzare nell’anno corrente un importante piano di assunzioni di personale docente.

L’obiettivo è dare una significativa risposta alle esigenze degli studenti con disabilità, garantire maggiore continuità didattica a tutti i giovani, diminuire il precariato e assicurare dunque il regolare avvio del prossimo anno scolastico. «Stiamo lavorando ad un importante piano per potenziare l’organico dei docenti a partire da settembre. Le assunzioni sono necessarie per garantire continuità didattica, assistere gli studenti diversamente abili e ridurre il precariato», ha detto Valditara.

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Il progetto tutor

«Da settembre – spiega Valditara – debutteranno poco meno di 40 mila tutor per gli studenti degli ultimi tre anni di scuola superiore e circa 10 mila orientatori, uno per ogni scuola. Progressivamente avremo 100 mila tutor, dalla prima media alla quinta superiore. Il loro compito è coordinare i colleghi e assicurare la personalizzazione del curriculum, con particolare attenzione agli studenti in difficoltà e a quelli molto brillanti che si annoiano».

Inoltre, «i professori tutor avranno un incremento di retribuzione dai 2.859 euro a 4.675 all’anno in base al numero di studenti di cui si occuperanno. Gli orientatori avranno un’aggiunta di 1,5-2 mila euro». Valditara, spiega meglio cosa faranno: «in una classe di trenta si individuano 7-8 studenti che manifestano difficoltà e devono recuperare con approfondimenti e sostegno disciplinare con i loro insegnanti. Il tutor predispone, d’intesa con i colleghi, un percorso personalizzato»

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Gli insegnanti delle diverse discipline «interverranno per aiutare i ragazzi con particolari fabbisogni» e «per pagare queste attività possiamo attingere da diversi capitoli: quelli per la dispersione, 1,5 miliardi; i 600 milioni del Pnrr per la formazione e il recupero delle materie Stem. Avremo particolare attenzione alle studentesse che hanno un gap maggiore rispetto agli studenti in queste discipline. E poi ci sono 300 milioni di fondi per il potenziamento della didattica».

Le lezioni di recupero, aggiunge il ministro, «saranno anche dopo l’orario scolastico. Offriamo così un servizio di recupero per i ragazzi di famiglie che non potrebbero pagare le ripetizioni», i professori verranno pagati «dalle scuole, nella loro autonomia: attingeranno ai fondi di cui parlavo prima. Se aprono il pomeriggio, pagheremo anche il personale Ata». Le ore di recupero, spiega ancora il ministro, «sono percorsi personalizzati per recuperare i gap o valorizzare i talenti: ognuno deciderà. Troverei curioso che uno studente preferisse non partecipare», mentre i più bravi, «acquisiscono competenze che potranno essere utili all’università o nel lavoro».

Interlocuzione con Ue e sindacati

«E’ in corso una interlocuzione con la Commissione europea per la modifica della fase transitoria dell’assunzione del personale docente in attesa delle nuove procedure per il reclutamento previste Pnrr – racconta all’ANSA Marcello Pacifico, segretario Anief – quel che si vorrebbe è prevedere un doppio canale di reclutamento, attingendo il 50% posti dalle graduatoria di merito e il 50% dalle graduatorie permanenti e, laddove sono esaurite, dalle graduatorie per le supplenze (le Gps) di prima fascia (ovvero di chi ha 36 mesi di servizio nella scuola) e di seconda fascia (i non abilitati). Ovviamente, coloro che non sono abilitati devono seguire un percorso formativo».

Secondo il sindacato il percorso del doppio canale è l’unica soluzione per avere 70-100 mila assunti entro il 2024; dal 2015 le procedure concorsuali sono state 9 ma il precariato, lungi dall’essere assorbito, negli ultimi 7 anni sarebbe aumentato addirittura del 200% . A tutto questo si aggiunge un nuovo concorso previsto per l’estate che riguarderà i precari con tre anni di anzianità per circa 25 mila posti. In arrivo nelle scuole, dal prossimo anno scolastico, ci saranno anche i tutor – circa 40 mila a settembre, 100 mila a regime – e 10 mila orientatori, uno per ogni istituto.

Si tratta, ovviamente, di personale già assunto: il docente tutor avrà il compito di coordinare e sviluppare le attività didattiche a favore di una personalizzazione dell’istruzione nelle classi terze, quarte e quinte delle superiori, favorendo il recupero per i ragazzi che manifestano maggiori difficoltà e consentendo a quelli che hanno particolari talenti di potenziarli. Il docente orientatore dovrà invece favorire le attività di orientamento per consentire ai ragazzi di fare scelte in linea con le loro aspirazioni.

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