Parla la donna con la quale il boss ha condiviso il percorso di cure mediche
«Per me Andrea Bonafede era solo una persona sofferente, che condivideva con me la malattia e le lunghe attese in clinica. Davanti alla malattia siamo tutti uguali, reggere questo calvario è davvero complicato. E lui con ironia provava a farci ridere, ci sosteneva».
Ieri sera in collegamento con la trasmissione «Non è l’Arena» di Massimo Giletti su La7, l’amica e confidente di Matteo Messina Denaro, la donna con la quale il boss ha condiviso il percorso di cure mediche nella clinica palermitana La Maddalena, ignara che dietro allo pseudonimo di Andrea Bonafede si nascondesse il capo mafioso arrestato due mesi fa dopo oltre 30 anni di latitanza.
«Ho conosciuto questo uomo sotto un’altra veste – ammette la donna -, ho conosciuto un paziente oncologico che aveva lo stesso mio problema. Adesso invece la realtà mi è chiara e ho capito che meno ci penso ed è meglio per me. È terribile tutto quello sta uscendo su di lui, a cominciare dal fatto che poteva contare su coperture e su una abbondante schiera di favoreggiatori. Sono profondamente turbata, sto facendo degli sforzi per prendere le distanze, perché devo stare concentrata su me stessa».
Potrebbe interessarti anche:
- Governo Meloni e ammucchiata (Pd, M5s Cgil) del «no»: nessuna tregua
- Napoli, piazzetta Matilde Serao: una discarica a cielo aperto
- Tenta estorsione da 7 milioni dopo un investimento sbagliato: preso
- Governo, riforma del fisco: primo scalino Irpef più ampio, Iva zero per pane e biberon