Quattro persone sono in carcere e una ai domiciliari
Ruota attorno al tentativo di estorsione subìto da un commerciante del mercato ittico di Salerno l’inchiesta della Dda salernitana che ha portato oggi la Squadra mobile a eseguire un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di cinque persone. Quattro sono in carcere e una ai domiciliari. Sono indagate, a diverso titolo, per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, rapina aggravata dall’uso delle armi, ricettazione, porto e detenzione illegali di arma comune da sparo e detenzione ai fini di spaccio di hashish.
Secondo quanto ricostruisce il giudice nel provvedimento cautelare, il titolare di uno dei punti vendita all’ingrosso al mercato ittico di Salerno, nel marzo di due anni fa, aveva ricevuto messaggi telefonici minatori; due mesi prima, invece, era stato colpito con un tubo in ferro e rapinato di 40 mila euro e di un orologio Rolex. La vittima, inoltre, è stata convocata a un incontro nel corso del quale la pretesa estorsiva «sarebbe stata esplicitata con la chiara metodologia mafiosa».
Due degli indagati risultano già detenuti poiché sottoposti, nell’agosto 2021, a fermo di indiziato di delitto per detenzione di armi aggravato dal metodo mafioso; un altro ha precedenti penali in materia di armi e stupefacenti. Gli stessi, assieme a un altro concorrente identificato, sono stati individuati come responsabili della violenta rapina nei confronti dell’imprenditore che, per gli inquirenti, è «in stretta connessione» con la successiva richiesta estorsiva.
Due degli arrestati, di cui uno ferito in un agguato armato il 13 aprile 2021 (per questo episodio sono stati fermati due uomini), avrebbero detto alla vittima che stavano operando per conto di un altro degli arrestati, già condannato per la sua appartenenza a un clan cittadino, a carico del quale la procura della Repubblica non ha ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza per l’episodio estorsivo, bensì per il reato di detenzione e cessione di hashish. Il giudice, infine, ha emesso il provvedimento cautelare nei confronti di uno degli indagati per detenzione di armi comuni da sparo.