Falsi green pass, condannati la figlia del boss Patrizio Bosti e il marito

di Redazione

Esclusa l’aggravante mafiosa

Il gup di Napoli Fabrizio Finamore ha escluso l’aggravante mafiosa per Luca Esposito e Maria Bosti, rispettivamente genero e figlia del boss dell’Alleanza di Secondigliano Patrizio Bosti, nell’ambito dell’indagine sui green pass e sui centificati per i tamponi falsi.

Entrambi gli imputati – difesi dagli avvocati Raffaele Chiummariello, Anna Ziccardi e Nicola Pomponio – sono stati condannati, con il rito abbreviato, per il reato di corruzione e falso; 5 anni e 6 mesi la pena per Luca Esposito e a 4 anni e 10 mesi per Maria Bosti. La Procura aveva chiesto per entrambi nove anni di carcere.

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Il caso risale a fine 2021 quando la famiglia di Maria Bosti e del marito Luca Esposito, per trascorrere il Capodanno 2022 a Dubai, grazie all’intermediazione e alla complicità di una dottoressa avrebbe ottenuto tamponi falsificati che attestavano la negatività al Covid.

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