Due le inchieste aperte sulla fuga di Marco Raduano
Rafforzare al massimo il controllo del territorio, la vigilanza attraverso le videocamere dei centri abitati e delle strade periferiche, intensificare le pattuglie della Polizia stradale e monitorare costantemente porti e aeroporti sardi.
E’ quanto chiesto ai dirigenti delle forze dell’ordine dalla procuratrice di Nuoro Patrizia Castaldini, intervenuta in collegamento alla riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato ieri dal prefetto Giancarlo Dionisi, a tre giorni dalla clamorosa evasione dal carcere di Badu ‘e Carros di Marco Raduano, l’esponente pugliese di 39 anni della mafia gargana. Due le inchieste aperte: una interna del ministero della Giustizia e l’altra della Procura di Nuoro, coordinata dal pm Andrea Ghironi.
«La riunione è stata prevalentemente operativa e non abbiamo affrontato gli aspetti investigativi, su cui c’è uno stretto riserbo degli inquirenti – spiega all’ANSA il prefetto – Non si lascia intentata nessuna pista e si cerca di lavorare sia in città che nelle zone limitrofe, perché è pausibile che il detenuto evaso possa essere rimasto in zona: è vero che sono passate quasi due ore dal momento della fuga all’allarme, ma lui non poteva sapere del ritardo, per cui potrebbe aver evitato di mettersi in strada. Non escludiamo nemmeno che possa essersi allontanato e anche su questo si lavora con le forze di Polizie dell’intera Sardegna».
«L’inchiesta della Procura è riservata – ribadisce Dionisi – Si sa che c’è stata un’ispezione interna disposta dal Ministero attraverso il Dap e il Provveditorato dislocato in Sardegna: sono stati interrogati gli agenti penitenziari in servizio quel giorno fino al comandante della Poliza penitenziaria di Badu ‘e Carros. Probabilmente si stanno raccogliendo gli elementi necessari prima che qualcuno venga sottoposto a indagine». Alla riunione del Comitato erano presenti il questore di Nuoro Alfonso Polverino, il comandante provinciale dei carabinieri Elvio Sabino Labagnara, l’ufficiale della Guardia di Finanza Roberto Zangrì e il sindaco del capoluogo barbaricino Andrea Soddu.
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