Il sottosegretario: «Non ripristineremo tutti tribunali soppressi»
La riforma della geografia giudiziaria del 2012 è stata «infausta, improvvida, scellerata e sciagurata» e il governo intende mettere in campo una controriforma. Lo ha detto il sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro intervenendo questa mattina a un convegno sulla giustizia di prossimità organizzato a Vigevano, dove aveva sede uno dei 31 tribunali soppressi, ora accorpato a Pavia. «Non possiamo ripristinarli tutti – ha detto Delmastro – e non intendiamo riaprire semplicemente quelli di prima come erano. La riforma non va cancellata ma superata, costruendo percorsi insieme ai territori».
Ha portato l’esempio di Bassano del Grappa (Vicenza), che ha già inviato al ministero un progetto dettagliato per l’istituzione di un «tribunale della Pedemontana» per aiutare e sgravare tutti quelli limitrofi, e ha esortato a immaginare un ‘tribunale del Ticino’, «per un’area più vasta e omogenea, con l’accordo dei sindaci e delle comunità locali». «Questo – ha proseguito il sottosegretario – è il lavoro che vogliamo fare, qui e altrove. I territori elaborino un progetto, noi verremo a raccoglierlo. Questo non è un governo che vuole risparmiare sulla giustizia. Noi ci crediamo fortemente: siate voi i protagonisti del cambiamento. E’ una stagione propizia: siate all’altezza del compito, noi saremo al vostro fianco».
Il «fallimento» della riforma del 2012, ha proseguito il sottosegretario, «l’ha certificato incontrovertibilmente uno studio del 2017 della Banca d’Italia: ‘Non ha dato risultati apprezzabili per la produttività dei tribunali’. Per tutte le città ha comportato un impoverimento professionale, culturale ed economico. Ha prodotto una scarsa qualità delle sentenze e delle indagini. I cittadini, a distanza di dieci anni, stanno avvertendo che lo Stato è arretrato».
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