Prefettura e Comune collocano i migranti in strutture di prima accoglienza
Porto di Napoli, al molo 21 del varco Pisacane, dopo oltre quattro giorni di difficile navigazione è approdata la nave Sea Eye 4 dell’organizzazione non governativa Sea Eye che dal 2015 segue le rotte del Mar Mediterraneo per svolgere missioni di salvataggio in mare . Al cargo battente bandiere tedesca era stato inizialmente assegnato lo scalo di Pesaro; sono state le condizioni meteomarine avverse ad indurre il Viminale a chiedere il cambio di rotta ed ad assegnare, quale nuovo scalo quello di Napoli considerato più sicuro e vicino rispetto al punto di navigazione.
La nave, scortata dai mezzi della Guardia Costiera è attraccata nel porto di Napoli intorno le 14.00. Ad attenderla in banchina un nutrito pool del personale sanitario dell’Asl Na1 già precedentemente allertato per le condizioni disperate di alcuni passeggeri. Centosei sono stati gli immigrati giunti nel capoluogo partenopeo, di cui, trentacinque minori (22 non accompagnati) un neonato di appena 10 mesi insieme ai genitori e diciotto donne in stato di gravidanza, oltre a questi anche due cadaveri raccolti già deceduti, mentre un terzo è spirato durante la navigazione a causa delle condizioni già critiche riscontrate subito dopo il salvataggio; per quest’ultimo era stata lanciata una richiesta di soccorso in prossimità dello stretto di Messina.
Trasportato con l’eliambulanza all’ospedale di Messina è purtroppo deceduto poco dopo il ricovero. Ad accogliere i migranti, oltre al personale sanitario ed alle forze dell’ordine che coadiuvavano le operazioni anche tanti manifestanti delle associazioni umanitarie Napoletane Mediterranea e MMRM (movimento migranti e rifugiati Napoli) che hanno accolto con giubilo i rifugiati sventolando bandiere, accendendo fumogeni rossi ed intonando slogan di solidarietà in lingua francese.
Fluide le fasi di prima assistenza sanitaria
Sulla banchina tanti simpatizzanti di diverse sigle sindacali e rappresentanti della stampa. Lo sbarco è avvento in maniera contingentata; i primi ad essere soccorsi sono stati coloro che destavano condizioni di salute più preoccupanti, in totale una ventina tra adulti e bambini che sono stati immediatamente trasportati all’ospedale del Mare ed al Santobono.
Il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca sì è dichiarato soddisfatto di come sono state condotte che le operazioni da parte dello staff Sanitario e della Protezione Civile coadiuvate dalla Regione; già all’alba tramite un elicottero partito da Pontecagnano sono giunti sulla nave una squadra di medici dell’Usmaf e dell’Asl Na1 per iniziare le prime operazioni di triage.
Un secondo screening è stato poi effettuato in banchina, dove sono state montate delle tecnostrutture per gestire le visite mediche e il successivo smistamento nelle varie strutture messe a disposizione del Comune in compartecipazione con la Prefettura. Presente allo sbarco il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e l’assessore al welfare Luca Trapanese che dichiarano alla stampa : «Siamo qui per garantire il meglio dell’accoglienza che la città di Napoli, insieme alla Regione Campania e alla Prefettura poteva mettere in campo».
«Adesso – ha detto Manfredi – c’è solamente da accogliere al meglio le persone che hanno trascorso questo periodo così difficile. Io credo che la solidarietà fa parte della nostra civiltà e della nostra comunità. Dobbiamo essere in grado di offrire a chi ha sofferto questo viaggio così complesso e così difficile un’accoglienza che è propria del nostro Paese e di Napoli. Abbiamo sia squadre di psicologi che assistenti sociali e mediatori per aiutarli, stiamo facendo il meglio possibile che è quello che compete alla nostra città e alla nostra comunità».
Nel 2022 arrivate 104.061 persone
L’andamento degli sbarchi nell’ultimo periodo è notevolmente cresciuto; stando ai dati del Viminale, dall’1 gennaio 2022 al 30 dicembre sono arrivate 104.061 persone, contro le 67.034 del 2021 e le 34mila del 2020. Secondo i dati ufficiali della fondazione Migrantes sempre nel 2022 sono state circa 1800 le persone che hanno perso la vita lungo le rotte che dalla Libia portano in Italia, una sorta di roulette russa sulla quale non si può voltare lo sguardo.
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