Napoli, salvo l’asilo Jemma. Schifone: «Bene Soprintendenza, ha bloccato improvvida decisione del Comune»

di Fabio Maresca

La struttura è sotto vincolo architettonico

Salvo l’edificio della «Casa della madre e del bambino Rocco Jemma» in via Appulo a Materdei. La Soprintendenza all’Archeologia, Belle arti e Paesaggio ha comunicato al Comune di Napoli che il palazzo è sotto vincolo architettonico e non può essere demolito e ricostruito perché la struttura ha oltre 70 anni di età. Il Servizio Tecnico Scuole, su impulso dell’Assessorato all’Istruzione, aveva interpellato il Ministero dell’Istruzione e del Merito che ha confermato la possibilità di utilizzare i fondi del PNRR destinati all’edificio non più per l’abbattimento, ma a sostegno di un nuovo progetto per il miglioramento sismico e la rifunzionalizzazione della struttura.

«Con i nuovi elementi acquisiti» ha spiegato l’assessore Maura Striano «siamo in grado di presentare un nuovo progetto entro i tempi fissati dal PNRR. Questo piano interesserà buona parte dell’edificio dotandolo delle caratteristiche necessarie a renderlo non soltanto più funzionale ma idoneo dal punto di vista sismico».

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Il consigliere di Sangiuliano: «Comune ha messo a rischio il finanziamento»

«Esprimiamo viva soddisfazione per il tempestivo intervento della Soprintendenza ai Beni Culturali di Napoli che certificando la vetustà di oltre 70 anni della Casa della Madre e del Bambino di Materdei ne ha automaticamente evidenziato il vincolo architettonico, impedendone l’abbattimento pianificato dal Comune di Napoli» ha affermato Luciano Schifone, Consigliere del Ministro della Cultura.

«La improvvida decisione del Comune – sottolinea Schifone -, non solo ha messo a rischio un pezzo di storia a cui sono legate decine di generazioni di bambini del Quartiere Stella, ma ha anche rischiato di far perdere un finanziamento di circa 7 milioni di euro. In questo caso la mobilitazione di decine di famiglie e la attenzione della soprintendenza ha salvato la struttura dalla demolizione. Sarà bene che per il futuro si agisca con maggiore prudenza e rispetto delle competenze».

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