Dimessa dal pronto soccorso, muore dopo poco: Procura apre un fascicolo

di Chiara Langella

Angela Brandi viveva con la famiglia a Licola

Si è recata nel pronto soccorso dell’ospedale più vicino per una abbondante emorragia nasale: è stata visitata e dimessa, ma poche ore dopo ha avvertito un malore più forte e intenso. E’ tornata al pronto soccorso ma è stato tutto inutile: un arresto cardiaco le è stato fatale. Sulla morte improvvisa di Angela Brandi, 24 anni, avvenuta nell’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, la Procura di Napoli ha aperto un fascicolo e disposto il sequestro della salma. Non si esclude che possa essere disposta l’autopsia per chiarire le cause del decesso ed evidenziare eventuali responsabilità.

Angela viveva con la famiglia a Licola, una frazione del comune di Giugliano. Sui social campeggiano sue foto in pose sorridenti e solari, con centinaia di messaggi di cordoglio da parte di amici e conoscenti. La cartella clinica è stata acquisita dai carabinieri della città flegrea, su disposizione dei magistrati della VI sezione «Lavoro e Colpe Professionali» (coordinata dal procuratore aggiunto Simona Di Monte): a dare impulso all’inchiesta non è stata, come spesso avviene, una denuncia dei familiari ma la stessa dirigenza dell’ospedale, che ha allertato i militari.

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La direzione generale dell’ospedale, in un comunicato, ha espresso cordoglio ai familiari e annunciato l’avvio di una indagine interna. La donna – si spiega nella nota – era ricorsa nel pomeriggio alle cure del pronto soccorso dell’ospedale di Pozzuoli, «presentando epistassi, trattate dallo specialista otorinolaringoiatra per varici al setto nasale e successivamente dimessa».

«In serata – spiega Mario Iervolino, direttore generale del Santa Maria delle Grazie – la giovane, colta da malore presso il proprio domicilio, è stata riportata in Pronto Soccorso dove è giunta in arresto cardiaco e non è stato possibile scongiurare il decesso». «Si è data pronta ed immediata collaborazione all’Autorità Giudiziaria consegnando l’intera documentazione clinica richiesta e si confida negli accertamenti disposti dalla stessa per accertare le cause ed eventuali responsabilità», conclude la nota

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