L’eccessiva ipocrisia a volte provoca una sorta di cecità che non riesce a vedere i dati della realtà
Eppure non sono aumentati i costi dell’accise. E non vi è stato alcun incremento. Così come non è possibile con queste condizioni di mercato dare corso alla sterilizzazione contenuta nel programma elettorale di Fratelli d’Italia. Tutto qui il «busillis» di questi giorni. Un grande equivoco su un tema in cui si è infilata la sinistra che è stata determinante nell’ultimo governo che ha aumentato la quota di accise sui carburanti. Ebbene nel rincaro, che è passato in sordina per anni, hanno contribuito Prodi, Berlusconi, Monti, Renzi con i loro relativi governi.
Purtroppo ci si sofferma solo adesso perché a parlarne è il giornalismo di sinistra, quindi non libero e fortemente schierato, che sta, qualunquisticamente, all’opposizione. L’agenda di questo giornalismo viene scritta per ragioni politiche e per potersi aggrappare ad argomenti e tentare di evitare di generare una sorta di unanimismo a favore della Meloni.
Anche tale occasione è solo speculativa, provocatoria, strumentale solo se si pensa che questo è un tema che così affrontato appare disonesto, laddove, da dati statistici incontrovertibili, il prezzo medio dei carburanti è leggermente diminuito. E poi è altrettanto paradossale se si consideri correttamente, senza paraocchi, quanto sono carini e risibili quelli di sinistra che presentano posizioni critiche contro le trivelle e difendono i «gretini» vandali con la vernice e il climate change e blablabla, e poi pretendono i bonus benzina.
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