A Napoli record di presenze per il Ponte: turisti tra labirinti di rifiuti

di Pasquale De Luca

I visitatori lamentano: «Città fantastica ma troppo sporco e degrado»

Napoli, si è appena concluso il lungo ponte dell’Epifania. Secondo i dati di federalberghi sono satati quasi quattrocentomila gli arrivi in Campania, per la maggioranza italiani di cui oltre l’80% a Napoli e provincia; numeri da capogiro se aggregati ai quasi due milioni di turisti sopraggiunti nel solo mese di dicembre. I dedali di strade che ramificano dal Plebiscito al centro Antico erano un lungo fiume di persone che, approfittando dell’anomalo clima primaverile hanno deciso di trascorrere in città questo lungo ponte.

Incassi da capogiro per le migliaia di attività ristorative; gettonatissimi i take away che negli ultimi anni hanno preso il posto delle storiche botteghe di abbigliamento e accessori del centro. Stando ai dati Confcommercio il settore turismo ha registrato un incremento di presenze del 10% rispetto all’annata già fortunata del 2019.

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Per contro il commercio tradizionale, nonostante il gran numero di presenti sul territorio ha subito un brusco calo di oltre il 15%; complice di tutto ciò certamente un traffico umano soffocante ed irregolare per le vie principali, oltre all’aumento degli acquisti on line arrivato quasi al 50% riducendo l’interesse per gli acquisti nei negozi di prossimità.

«Maltrattati» anche edifici storici

Purtroppo, per la grande affluenza, non sono mancate le criticità sulle le quali, una città che vuole vivere di turismo, è giusto che intervenga quanto prima. Lo scenario apparso agli occhi degli osservatori e stato quello di una città sporca e maleodorante; innanzi al Teatro San Carlo e sui gradoni della Galleria Umberto orde di persone bivaccavano lasciando sul posto residui e lerciume, stesso discorso lungo le vie dello shopping e sul lungomare.

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Le pattumiere poste lungo le strade non sono state sufficienti a contenere l’enormità di rifiuti prodotti in pochissime ore tanto da diventare quasi sculture urbane dove l’equilibrio perverso superava le leggi della fisica; per onestà è giusto riconoscere che impossibile sarebbe stato avviare operazioni di spazzamento visto l’enorme calca umana distribuita lungo le principali vie.

Dall’altro lato dei marciapiedi lunghe righe di ambulanti abusivi che con carrelli e teli stracolmi di mercanzia contraffatta occupavano oltre la metà dello spazio utile. Difficile è stato il controllo del territorio anche a causa dell’esiguo numero di vigili presenti sulle strade.

Viste le tendenze sarebbe opportuno che le amministrazioni intervenissero sul decoro e sull’ordine pubblico; non sarebbe sbagliato coinvolgere le aziende di ristorazione a svolgere attività di littering per contribuire al decoro urbano oltre alla creazione di aree di ristoro delimitate e l’implementazione delle pattumiere lungo le strade principali. Interventi necessari per la comunità e l’ambiente.

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