Sette i giovani detenuti fuggiti, due sono stati rintracciati e ripresi
E’ caccia serrata ai 5 detenuti del carcere minorile ‘Beccaria’ di Milano ancora liberi dopo l’evasione di ieri. In tutta la zona sono ancora attivi posti di blocco nella convinzione che qualcuno possa non essere riuscito ad allontanarsi troppo da quando è scattato l’allarme. Ma controlli sono in corso in tutta la città e nelle zone in cui gli evasi vivevano.
Sette i giovani detenuti fuggiti (tra i i 17 e i 19 anni, tre i maggiorenni). Due sono stati rintracciati e ripresi nel giro di poche ore, degli altri sono tuttora in corso le ricerche: secondo le prime ricostruzioni, avrebbero approfittato dei lavori in corso da tempo per aprirsi un varco nella recinzione e poi scavalcare il muro di cinta.
Poco dopo la fuga nell’istituto è scoppiato il caos: alcuni dei detenuti hanno inscenato una plateale protesta appiccando le fiamme ad alcuni materassi, un’intera sezione di quattro stanze, con dodici detenuti, è inagibile, e rendendo necessario l’intervento di diverse squadre dei vigili del fuoco. Quattro agenti della Polizia Penitenziaria sono stati curati in ospedali per delle lievi intossicazioni dovute al fumo levatosi dagli incendi.
In tarda serata la calma è stata ristabilita e intorno a mezzogiorno nel capoluogo lombardo sono attesi i vertici del Dipartimento della giustizia minorile di via Arenula, chiamati a capire che cosa non abbia funzionato. Inevitabili le polemiche. I sindacati di polizia penitenziaria puntano l’indice contro le carenze di organico.
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