Leonardi: «Servono competenze per le politiche sociali»
«Per dare un calcio a una storia di camorra è importante rottamare tutto ciò che la rievoca. Questa struttura in cui oggi ci troviamo e da anni divenuta cuore pulsante di importanti progetti rivolti a persone svantaggiate viene ancora indicata come ‘ex parco Rea’, viene ancora indicata come qualcosa appartenuta a chi l’ha fondato e che poi è finito nel mirino della magistratura perché vicino alla malavita organizzata. Questo rievocare il nome ‘ex parco Rea’ sembra voler nobilitare la persona, e la sua storia, dalla quale invece questo territorio deve affrancarsi. E, allora, lancio una proposta al sindaco di Giugliano: apriamo un concorso alla collettività per dare un nome nuovo a questo complesso, dargli una propria identità e pubblicizzare così al meglio ciò che si fa qui che spesso resta sommerso».
Indice Articolo
- Fiola: «Terzo Settore riesce a sopperire anche le mancanze della comunità»
- Morcone: «Grande impegno nei confronti di un territorio che ha subito ferite profonde»
- Pirozzi: «Non è facile assegnare i beni confiscati»
- Mondo in cammino: «Nei posti di gestione vanno messe persone di alto profilo professionale»
Giovanni Leonardi, presidente della cooperativa sociale ‘Mondo in Cammino’, chiude con una proposta che sa di novità e di legalità il convegno dal titolo «L’inclusione come occasione di riscatto. Dall’illegalità all’integrazione, un ponte di speranza per il futuro», tenutosi ieri mattina – lunedì 19 dicembre 2022 – nel centro polifunzionale ‘Il Girasole’, palazzina inserita in quello che fu il ‘parco Rea’, sequestrato alla fine degli anni Novanta dalla Finanza e poi divenuto oggetto di confisca e (in larga parte) di riutilizzo.
Nel centro polifunzionale ‘Mondo in Cammino’, realtà consolidata che opera dal 2002 nel settore delle politiche in favore delle persone maggiormente vulnerabili, ha dato vita a diversi progetti finalizzati all’orientamento e alla formazione professionale di persone diversamente abili, all’accoglienza e all’inserimento nel mondo del lavoro di madri scappate da contesti di violenza; all’accoglienza e alla tutela di minori a rischio; all’accoglienza di giovani immigrati. Una storia di impegno sociale che ha scandito il convegno cui hanno partecipato numerosi esponenti delle istituzionali e che ha dato l’occasione per fare il punto sul reimpiego dei beni confiscati alla camorra e sull’impegno delle cooperative sociali per sostenere e supportare fasce deboli.
Fiola: «Terzo Settore riesce a sopperire anche le mancanze della comunità»
Il consigliere regionale Bruna Fiola, presidente della I commissione (competente anche per le Politiche sociali), ha sottolineato l’importanza del ruolo del terzo settore, ammettendo che esso «riesce a sopperire anche le mancanze della comunità» e riesce ad arrivare laddove le istituzioni non riescono. L’inclusione delle persone maggiormente vulnerabili, per Fiola, è il tasto sul quale si deve battere. «Dobbiamo partire dalle nuove generazioni e andare nelle scuole e dovremmo parlare di rispetto dell’altro, di amore, di non diversità – ha aggiunto – Pensiamo a quei bambini con disabilità che organizzano delle feste e nessun genitore porta i propri figli, dobbiamo insegnare ai bambini e rieducare gli adulti».
Quindi Fiola ha evidenziato l’importanza del riutilizzo positivo dei beni confiscati alla camorra: «Progetti come quelli presentati questa mattina portano una speranza ai nostri ragazzi. E’ importante che i nostri ragazzi sappiano che un bene che prima apparteneva ad una parte marcia, al cancro della società, può essere riutilizzato per dare una speranza ai nostri bambini. In questo modo alle nuove generazioni si fa capire che la strada da seguire non è della malavita ma è riappropriarsi di quei beni che sono stati sottratti alla comunità».
Morcone: «Grande impegno nei confronti di un territorio che ha subito ferite profonde»
L’assessore regionale alla Sicurezza Mario Morcone ha ricordato che la Campania è «leader del riuso e della valorizzazione dei beni confiscati» ma ha precisato che «ci sono tante situazioni che ci piacerebbe veder decollare e vedere qualche sindaco un po’ più impegnato in queste attività che sono un valore».
Quindi ha lanciato un appello alla collettività e a tutte le forze politiche: «La Campania è stata capace di mettere in atto un grande impegno nei confronti di un territorio che ha subito ferite profonde. In particolar modo nella parte della città metropolitana e Caserta. È un percorso su cui dobbiamo lavorare ed insistere con l’aiuto di tutti voi perché è un modo di riappropriarsi per i cittadini di pezzi di territorio di economia, di speranza, d’impresa che erano stati sottratti con il sopruso e con la violenza ma è anche un modo per far maturare dei concetti e un senso di appartenenza alla collettività che davvero costruisce un futuro diverso». «Il riuso e la valorizzazione dei beni – ha concluso l’assessore Morcone – sono una leva importante anche dal punto di vista economico, dell’innovazione, dei posti di lavoro per i nostri giovani, una serie di opportunità che non possono essere tralasciate».
Pirozzi: «Non è facile assegnare i beni confiscati»
Il sindaco Nicola Pirozzi, da sempre impegnato per riconsegnare alla collettività beni appartenuti alla criminalità organizzata, ha posto l’accento su alcune iniziative condotte dal Comune per riconsegnare alla collettività beni confiscati alla camorra: «Noi abbiamo messo a bando (è scaduto verso la fine di settembre) 3 ville confiscate in zona costiera, un bene a via Innamorati e un altro lo abbiamo già assegnato ai rifugiati dell’Ucraina. Siamo uno dei pochi comuni che ha dato un bene confiscato a chi vive un momento di grande difficoltà come la guerra. Quattro beni a breve verranno ridati alla commissione e gli uffici provvederanno ad assegnarli al terzo settore così come è stato fatto molti anni fa con Giovanni che ha creato questa bellissima realtà».
Pirozzi ha però ricordato che spesso «non è facile assegnare i beni confiscati a causa di difficoltà di carattere burocratico e amministrativo e per la carenza cronica di personale. È un problema enorme che abbiamo nelle amministrazioni comunali. E maggiormente per una città importante, grande e difficile come Giugliano, un territorio di 94km quadrati, 130mila abitanti, ha solo 180 dipendenti».
Mondo in cammino: «Nei posti di gestione vanno messe persone di alto profilo professionale»
Il presidente della cooperativa ‘Mondo in cammino’, Giovanni Leonardi, ha quindi rivolto un appello alle istituzioni: «Gestire realtà come questa richiede grande impegno e sacrificio. Richiede grandi competenze. Chiedo dunque a chi ci governa di tener presente che nei posti di gestione, dove ci sono i servizi sociali, vanno messe sempre persone di alto profilo professionale, di competenza. Perché quando chi si rivolge, in particolare ai servizi sociali, a persone che non hanno persone di competenza, diventa una violenza».