Ucciso perché infedele e inaffidabile: arresta i due presunti killer

L’omicidio di Lucio Sannino a Torre del Greco

Sono ritenuti i killer di Lucio Sannino, ucciso dal clan Vollaro nel 2014 perché ritenuto infedele e inaffidabile, i due uomini arrestati dalla Squadra Mobile di Napoli e dal commissariato di Portici-Ercolano con l’accusa, contestata dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, di omicidio e di porto e detenzione di due pistole, reati aggravati in quanto commessi per agevolare un clan di camorra.

La morte di Sannino, secondo quanto emerso dalle indagini della Polizia di Stato, venne decretata, tra l’altro, per avere trattenuto per sé una parte dell’ingente bottino frutto di una rapina e dopo essersi interamente impossessato del denaro di un’estorsione, messa a segno a Portici, senza versare la dovuta quota al clan.

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Condotte che avevano delegittimato il «prestigio criminale» dei Vollaro. E fu per questo motivo che il «reggente» ne decretò la morte: Sannino, che gestiva una macelleria, venne assassinato nel primo pomeriggio del 6 settembre 2014 a Torre del Greco (Napoli), con due colpi di pistola, mentre era a bordo della sua auto.

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