Il «salotto buono» di Napoli: da simbolo della rinascita partenopea a fiera dell’illegalità
Napoli, piazza del Plebiscito, quello che viene ancora definito il «salotto buono» della città, è oramai divenuta la fiera campionaria dell’illegalità, malgrado l’imponente presenza delle istituzioni che, proprio in quest’area hanno la massima rappresentanza.
Basta attraversare il colonnato della Basilica di San Francesco di Paola per subire il lezzo nauseabondo di quella che è una pubblica latrina, mentre le antiche mura ed i pregiati marmi sono stati trasformati in lavagne urbane dove giovani si dichiarano amore «eterno» mentre pseudo politicanti esprimono orgogliosamente i propri dissensi.
Basta spostarsi qualche metro più in là per ritrovarsi tra centinaia di venditori abusivi che stanziano con le proprie mercanzie contraffatte in bella vista. Ma, ciliegina sulla torta, a piazza Carolina, da un anno a questa parte orde di ragazzini poco più che bambini sapientemente impomatati e frizionati dalle sopracciglia disegnate con le proiezioni ortogonali sono lasciati a bivaccare tutta la notte schiamazzando e molestando i residenti ascoltando musica ad altissimi volumi spavaldamente incuranti di nessuno.
Il tutto si consuma proprio sotto gli occhi delle massime Istituzioni cittadine. Parliamo di fattispecie di reato che sarebbero penalmente rilevanti, ma né questo, né le vistose telecamere di sorveglianza che circondano l’area riescono a fungere da deterrente a tutto ciò. Eppure sono anni che i residenti del quartiere inviano segnalazioni e sporgono denunce, ma per adesso tutto resta immutato. Recente è la denuncia del neo eletto deputato Francesco Emilio Borrelli, il quale, come pubblicato dal Mattino dell’11 ottobre scorso esortava le istruzioni ad intervenire. Il tempo passa, ma al momento, tutto tace.
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