L’uomo avrebbe parlato di fare del male ai militari dell’Arma dopo un arresto per rissa
Si dice pronto a fare una strage «come l’ha fatta quello in Neozelanda, però non andrei dai neri, andrei alla caserma a Marigliano», il 25enne Gianpiero Testa, una delle cinque persone per le quali il gip ha disposto l’arresto in carcere nell’ambito delle indagini che ieri hanno consentito di decapitare l’associazione con finalità di terrorismo di matrice neonazista, suprematista e negazionista denominata Ordine di Hagel.
Testa, nel corso di diverse conversazioni e comunicazioni intercettate dagli inquirenti, ha manifestato pensieri ricorrenti di gesti eclatanti, da kamikaze, per togliersi la vita e anche il proposito di uccidere i carabinieri di Marigliano. Testa, secondo gli inquirenti, avrebbe parlato di fare del male ai militari dell’arma dopo un arresto per rissa, lesioni personali e porto di oggetti atti ad offendere, il 17 settembre 2016 e dopo essere stato identificato sempre dai militari il 12 novembre 2020.
Il 18 dicembre 2020 viene intercettato mentre parla con la madre: il giovane si lamenta delle misure imposte dal Governo per contrastare l’epidemia e dei controlli delle forze dell’ordine. E si dice determinato ad uccidere un carabiniere qualora si recasse a casa sua per un controllo, suicidandosi subito dopo.
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