L’effigie della Santa fatta «inchinare» davanti l’abitazione del capoclan
Venticinque indagati, destinatari di misure cautelari, e 30 milioni di euro sequestrati sono il bilancio di una indagine dei carabinieri e della Dia di Napoli. I provvedimenti emessi dal gip partenopeo riguardano affiliati al clan Sangermano dell’agro nolano, e i reati contestati sono, a vario titolo, associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsione, trasferimento fraudolento di valori, illecita concorrenza, usura, autoriciclaggio e porto e detenzione illegale di armi comuni da sparo, quest’ultimi aggravati dalle finalità e modalità mafiose.
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L’attività investigativa, svolta dal 2016 al 2019, è tutta centrata sull’attività del gruppo criminale, con base a San Paolo Bel Sito e con interessi in gran parte nell’agro nolano e in una parte della provincia di Avellino, che ha disponibilità di una grande quanità di armi comuni da sparo.
L’attività principale è l’estorsione, imponendo formaggi a numerosi esercizi commerciali della zona, nonchè l’induzione degli imprenditori all’acquisto di provviste di materiale per l’edilizia da una sola rivendita di riferimento. I profitti economici venivano riciclati, ma ci sono anche casi di illecito esercizio della professione creditizia e di concorrenza illecita esercitata grazie alla forza di intimidazione della cosca. Un controllo del territorio segnalato all’esterno quando nel corso della processione della patrona del paese, l’effigie della Santa era stata fatta «inchinare» davanti l’abitazione del capoclan. Sequestro preventivo, per un valore di circa 30 milioni di euro, di terreni e fabbricati, società, auto e rapporti finanziari.
Durante l’esecuzione dei 25 provvedimenti cautelari nei confronti di appartenenti al clan Sangermano, militari del Ninv di Castello di Cisterna, nel corso delle perquisizioni, hanno rinvenuto e posto sotto sequestro 90 mila euro circa in contanti, complessivamente nella disponibilità di 3 degli indagati e 2 pistole, nella disponibilità di altrettanti destinatari, tra cui il capo clan Agostino Sangermano che, al momento dell’arresto, la teneva nella tasca della giacca.
Le persone coinvolte nel blitz contro il clan Sangermano
- Sangermano Agostino, di San Paolo Bel Sito (Na), di 42 anni
- Sangermano Nicola, di Nola (Na), di 44 anni
- Abate Luigi, di Pomigliano D’arco (Na), di 50 anni
- Albi Vincenzo, di Avellino, di 37 anni
- Ariano Gennaro, di San Gennaro Vesuviano (Na), di 30 anni
- Buonincontri Giuseppe, di Pomigliano D’arco (Na), di 43 anni
- Catapano Antonio, di San Paolo Bel Sito (Na), di 35 anni
- Della Pietra Giuseppe, di San Paolo Bel Sito (Na), di 38 anni
- Della Ratta Salvatore, di Cercola (Na), di 42 anni
- Foglia Giuseppe, di San Gennaro Vesuviano (Na), di 39 anni
- Grasso Angelo, di Avellino, di 43 anni
- Manzi Giuseppe, di San Paolo Belsito (Na), di 46 anni
- Marra Giovanni, di Cassino, di 43 anni
- Mercogliano Ezio, di Atripalda (Av), di 24 anni
- Mercogliano Francesco, di Atripalda (Av), di 30 anni
- Minichini Giovanni, di Avellino, di 32 anni
- Muto Clemente, di Nola, di 54 anni
- Napolitano Benedetto, di Marzano Di Nola (Av), di 75 anni
- Nappi Paolo, di San Paolo Bel Sito (Na), di 43 anni
- Sangermano Michele, di Nola (Na), di 45 anni
- Santulli Roberto, di Avellino, di 39 anni
- Sepe Luigi, di Nola (Na), di 43 anni
- Sepe Onofrio, di San Paolo Bel Sito (Na), di 42 anni
- Sepe Salvatore
- Vitale Luigi, di Pago Del Vallo Di Lauro (Av), di 49 anni