La deputata: «Gli indicatori nazionali certificano il fallimento della gestione»
«È arrivato il momento di un check up completo alla malandata sanità regionale. Troppe cose non vanno e dalla Regione Campania arrivano solo eloquenti silenzi». A dirlo è Annarita Patriarca, capogruppo di Forza Italia nel consiglio regionale della Campania e deputata della Camera.
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«Gli indicatori nazionali certificano il fallimento della gestione del comparto nella nostra regione sotto molteplici punti di vista. Secondo i dati di Salutequità, siamo ultimi nel rapporto tra operatori sanitari e cittadini (5,59 unità ogni mille abitanti). Siamo ultimi, secondo il ministero della Salute, per l’attuazione del fascicolo elettronico con appena l’1 per cento delle prestazioni consultabili online rispetto al 91,6% dell’Emilia-Romagna. E, sempre dal ministero arriva la conferma che la Campania ha il triste record per mortalità prevenibile, per mortalità trattabile e per mortalità evitabile».
«Manca del tutto la programmazione di un settore che più di tutti gli altri impatta sulla qualità della vita dei cittadini. Non si sa quando sarà completato il Cup regionale mentre i campani stanno sperimentando sulla loro pelle l’incapacità organizzativa e previsionale dell’Amministrazione regionale sui tetti di spesa: oggi i budget a disposizione dei centri convenzionati si esauriscono in una settimana e poco più. Il che significa che un paziente, che ha necessità di visite specialistiche ed accertamenti diagnostici, inclusi quelli oncologici, o spera nella fortuna di una prenotazione che potrebbe non arrivare mai, oppure sarà costretto a pagare di tasca propria».
«Una situazione francamente inaccettabile»
«La medicina territoriale è scompaginata e la chiusura di interi reparti di molti ospedali oltre che il sovraffollamento dei pronto soccorso rendono inaccessibile il diritto costituzionale alla salute dei cittadini – prosegue la Patriarca –. Una situazione francamente inaccettabile. A questo sfascio, si contrappone una narrazione del tutto slegata dalla realtà che non solo è un torto alla trasparenza dell’agire amministrativo, ma è una offesa all’intelligenza dei cittadini».
«Il governatore De Luca, che ha mantenuto la titolarità della delega alla sanità, prenda consapevolezza di quel che i campani sono costretti a subire e agisca di conseguenza. È un suo preciso dovere dopo aver tanto rivendicato la fine del commissariamento della sanità. In caso contrario, sarà opportuno un intervento del Governo».
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